La confederazione europea dei sindacati chiede che Bruxelles si occupi di uno dei fattori di rischio sul lavoro più sottovalutati: il caldo
Mentre il caldo africano soffoca l'Europa la confederazione europea dei sindacati chiede una legge tesa e fissare la temperatura massima alla quale può essere esposto un lavoratore. Carpentieri, saldatori, giardinieri, contadini, netturbini, nei giorni del grande caldo sono esposti a rischi professionali maggiorati oltre che a notevoli sofferenze.
L'Oms: oltre 30° il rischio di un incidente sul lavoro aumenta dal 5 al 7 %
Ad avvalorare la richiesta degli studi dell'Oms che dimostrano come, quando di lavora a più di 30 gradi, il rischio di incidente sul lavoro aumenti dal 5 al 7 % e sopra i 38 gradi dal 10 al 15 % .
Al momento solo sei Paesi europei hanno adottato delle leggi che regolino la materia.
In Ungheria la temperatura deve essere sotto i 31 gradi per un lavoro sedentario. In Belgio il limite è 29 gradi, in Spagna 27 gradi ma non si applica a tutti i lavoratori e a tutti i posti di lavoro, in Lettonia e Slovenia 28 gradi all'interno e in Montenegro 28 gradi all'esterno... insomma un fiorire di regole, le più disparate, che ha spinto la federazione europea dei sindacati ad agire contro uno dei fattori di rischio sul lavoro più sottovalutati.
Anche in Italia nell'ultima settimana un uomo di 50 anni in un cantiere di La Spezia, un operaio di 61 anni a Rivoli e un altro in un'azienda manifatturiera in Trentino, sono morti per malori legati al caldo.