Croazia, no allo shopping di domenica: autorità e commercianti divisi

Maglie della nazionale di calcio della Croazia esposte in un negozio di souvenir durante i Mondiali di calcio in Qatar
Maglie della nazionale di calcio della Croazia esposte in un negozio di souvenir durante i Mondiali di calcio in Qatar Diritti d'autore Marko Drobnjakovic/Copyright 2022 The AP. All rights reserved.
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Di Gabriele Barbati
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A dieci mesi dal provvedimento, centri commerciali e negozi lamentano perdite ingenti per la chiusura domenicale. Alcune associazioni di categoria difendono il provvedimento

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La Croazia è divisa sulla legge che dallo scorso luglio ha ridotto l'apertura domenicale dei negozi a soli 16 fine settimana all'anno.

A dieci mesi di distanza, i sindacati si dicono soddisfatti del provvedimento, ma i centri commerciali lamentano un potenziale calo del fatturato del 50 per cento e i piccoli negozi denunciano già licenziamenti e chiusure a causa delle mancate entrate domenicali.

Per Denis Ćupić, presidente dell'Associazione del commercio al dettaglio e della logistica della Croazia, la domenica è il giorno di maggiore shopping dopo il sabato (con il 20,9% delle vendite settimanali) e si rischia di perdere 50 milioni di euro l'anno a causa della riduzione dell'orario.

I negozi in Croazia perdono 50milioni di euro senza le domeniche

Non sono della stessa opinione le associazioni di categoria. Zlatica Štulić, presidente del sindacato dei commercianti, si batte da anni contro il commercio domenicale per dare ai lavoratori del settore non solo un giorno di riposo ma anche quello che sembrano preferire. 

"Vogliono che il loro giorno libero sia la domenica e non un altro giorno, per trascorrere la giornata con le famiglie", spiega Štulić.

Secondo il Ministero del Turismo croato, dopo i numeri record del 2023, gli indicatori del 2024 sono soddisfacenti.

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