Al centro dell'operazione c'è Poposna, una città completamente distrutta dove non sono ancora stati rimossi tutti i corpi
L'Esercito russo lancia un'operazione su larga scala nella regione di Luhansk: col passare dei giorni, la città di Severodonetsk potrebbe diventare una copia di Mariupol.
I soldati separatisti filorussi, la cui posizione è tenuta segreta per evitare ritorsioni, sparano e caricano granate, avanzando con decine di carri armati ed elicotteri da combattimento.
Dall'altra parte, per ora, si resiste: l'obiettivo russo è quello tagliare le linee di rifornimento ucraine e conquistare la città.
"L'obiettivo - dice un soldato filorusso - è ovviamente l'accerchiamento: nei combattimenti urbani, le perdite delle forze che attaccano sono molto più alte di quelle dei difensori, miriamo a far sì che i nostri uomini non cadano in battaglia".
Al centro dell'operazione c'è Poposna, una città completamente distrutta dove non sono ancora stati rimossi tutti i corpi: l'artiglieria è nascosta nei villaggi circostanti, gli abitanti sopravvivono nella paura del fuoco.
Il ministero della Difesa russo ha diffuso un filmato di quello che, a suo dire, è stato il lavoro di combattimento di un aereo d'attacco Su-25 delle Forze aerospaziali russe.
Un altro video mostra l'aviazione dell'Esercito che scorta un treno che stava consegnando articoli alla zona di operazioni militari speciali.
Intanto, la titolare del ministero degli Esteri francese, Catherine Colonna, ha visitato la città ucraina di Bucha, luogo in cui i civili sono stati massacrati dalle Forze russe all'inizio di aprile.
"Dobbiamo dire - afferma Catherine Colonna, ministra degli Esteri francese - che i crimini di guerra a Bucha non sarebbero mai dovuti accadere e non dovranno accadere di nuovo.
Voglio augurare agli ucraini tutto il meglio, e che la pace torni il più velocemente possibile - è quello che vogliono loro stessi.
La Francia è al fianco dell'Ucraina, insieme agli alleati e agli amici, e farà tutto il possibile perché torni la pace".
Prima del vertice dei leader dell'Unione europea, cittadini ucraini hanno manifestato davanti alle sedi istituzionali a Bruxelles, chiedendo il divieto di importazione di petrolio dalla Russia e altre sanzioni contro Mosca.