Gas russo, Eni avvia l'iter per il doppio conto in euro e in rubli

Eni, il colosso energetico italiano
Eni, il colosso energetico italiano Diritti d'autore Luca Bruno/ Associated Press.
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Di euronews Agenzie:  ANSA
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Il gruppo italiano ha spiegato che la decisione "è stata presa nel rispetto del quadro sanzionatorio internazionale"

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Eni continuerà a pagare il gas russo in euro ma ha avviato la procedura per l'apertura di due conti, uno in euro e uno in rubli, presso Gazprom Bank "senza accettazione di modifiche unilaterali dei contratti in essere".

A renderlo noto il colosso dell'energia italiano in una nota, spiegando che "l'apertura dei conti avviene su base temporanea e senza pregiudizio alcuno dei diritti contrattuali della società, che prevedono il soddisfacimento dell'obbligo di pagare a fronte del versamento in euro. Tale espressa riserva accompagnerà anche l'esecuzione dei relativi pagamenti".

I due conti correnti, denominati K, sono stati aperti in accordo con le le istituzioni italiane e nel rispetto del quadro sanzionatorio internazionale, nel contesto di un confronto in corso con "Gazprom Export" a carico della quale sarà, precisa Eni, "ogni eventuale costo o rischio connesso alla diversa modalità esecutiva dei pagamenti.

Eni "in assenza di future risposte complete, esaustive e contrattualmente fondate da parte di Gazprom Export, avvierà un arbitrato internazionale sulla base della legge svedese (come previsto dai contratti in essere) per dirimere i dubbi rispetto alle modifiche contrattuali richieste dalla nuova procedura di pagamento e alla corretta allocazione di costi e rischi". Lo si legge in una nota.

Come funzionano i pagamenti

Il colosso energetico italiano ha spiegato che le autorità russe e il monopolista del gas di Mosca hanno confermato che la fatturazione e "il relativo versamento da parte di Eni continueranno a essere eseguiti in euro, così come contrattualmente previsto" e che "le attività operative di conversione della valuta da euro a rubli saranno svolte da un apposito clearing agent operativo presso la Borsa di Mosca entro 48 ore dall'accredito e senza coinvolgimento della Banca Centrale Russa", oggetto di sanzioni per l'invasione russa dell'Ucraina. 

Le reazioni a livello europeo

"L'apertura di un conto in rubli va oltre le indicazioni che abbiamo dato agli Stati membri": questo il commento del portavoce della Commissione Ue, Eric Mamer, che frena sulla possibilità di pagare con la moneta russa le forniture di gas, ribadendo l'orientamento di Bruxelles, impossibilitata ad aprire un conto in rubli.

Questo perché, per prima cosa, è "il Paese membro che deve far rispettare le sanzioni, dunque è il Paese che deve vigilare che le società rispettino le sanzioni". Sanzioni che, viene spiegato, hanno un obbligo legale e in caso contrario la Commissione può aprire la procedura d'infrazione". In secondo luogo, prosegue Mamer, "il nostro orientamento non è cambiato. Abbiamo già indicato cosa è possibile fare e cosa non lo è. Aprire un conto per pagare in rubli non è permesso".

La posizione di Mosca

La precisazione arriva dopo quanto dichiarato dal portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, che aveva sottolineato come il decreto del presidente russo Vladimir Putin sul pagamento in rubli delle forniture di gas "è valido e non crea difficoltà a chi utilizza questo schema".

La posizione di Eni

Un portavoce del colosso energetico italiano, Eni, ha spiegato come la compagnia "sta tuttora svolgendo le proprie valutazioni" sulla possibile apertura di due conti, uno in euro e uno in rubli, per far fronte alle scadenze contrattuali per i pagamenti del gas russo previsti nella seconda metà del mese di maggio. Al momento però non è stata avviata "alcuna procedura".

Le tensioni interne stanno bloccando, di fatto, anche il negoziato sulle nuove norme sugli stoccaggi del gas. A nulla sono vale le trattative notturne dei rappresentanti dell'Europarlamento e del Consiglio Ue per trovare un accordo sul regolamento che stabilisce l'obbligo di riempimento dei depositi di gas europei entro l'autunno.

Come spiega l'Ansa, l'accordo c'è sul 90% del dossier, "l'unico punto a rimanere fuori è la provenienza del gas". "L'Europarlamento, continua Ansa, ha chiesto che le riserve Ue siano riempite senza gas russo, la presidenza francese dell'Ue ha invitato a non confondere le sanzioni e un regolamento per il mercato interno, paventando il rischio che una misura del genere sarebbe facilmente impugnabile in tribunale da parte di Gazprom. Il compromesso è però in vista. Le delegazioni sono consapevoli che i tempi per un accordo sono stretti e si vedranno ancora giovedì oppure venerdì per chiudere".

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