Si parla di diritti umani e aiuti umanitari nei colloqui con i talebani in programma a Oslo
Una delegazione talebana, la prima a visitare l'Europa dopo il ritorno al potere dei fondamentalisti islamici in Afghanistan, ha avviato a Oslo una serie di colloqui ufficiali con l'Occidente.
Nel primo dei tre giorni della visita, il calendario prevede un confronto sullo stato dei diritti umani nell'Emirato islamico dell'Afghanistan, mentre lunedì e martedì ci sarà l'incontro con i diplomatici occidentali.
In agenda anche il ripristino gli aiuti umanitari.
Con la presa di potere da parte dei talebani, gli aiuti si sono bruscamente fermati e gli Stati Uniti hanno congelato 9,5 miliardi di dollari in beni della banca centrale afghana detenuti all'estero.
La fame adesso minaccia 23 milioni di afghani, circa il 55% della popolazione, secondo l'Onu.
Le Nazioni UNite sostengono di aver bisogno di 5 miliardi di dollari da parte dei Paesi donatori per affrontare la crisi umanitaria Afghanistan.
Alcuni manifestanti hanno protestato davanti al Ministero degli Affari Esteri a Oslo: un presidio per sottolineare l'illegittimità dei colloqui con i talebani.
Shahia Soltani, organizzatrice della protesta, ha detto: "Siamo la voce di tutti gli afgani che non hanno voce".