L'ordine regna a Almaty. Tokayev: "Terrorismo ibrido, volevano il golpe"

L'ordine regna a Almaty. Tokayev: "Terrorismo ibrido, volevano il golpe"
Diritti d'autore Vladimir Tretyakov/NUR.KZ
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Dopo sei giorni di scontri il governo riprende il controllo della situazione. Oggi vertice in videoconferenza dell'OTSC, alleanza militare di cui fa parte anche la Russia

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L'ordine regna a Almaty, secondo il governo kazakho, dopo sei giorni di violente proteste popolari seguite da una brutale repressione poliziesca, costata la vita a un numero imprecisato di vittime. Una nota ufficiale col bilancio di 164 morti che sarebbe stata pubblicata "per errore" da un canale governativo è stata ritirata, senza fornire nuovi dati.

Della situazione nel paese ne parlerà in videconferenza l'alleanza militare dell'OTSC, di cui fa parte anche la Russia, che al pari di altri paesi ha già inviato un contingente.

Secondo il presidente Tokayev, che ha fatto arrestare il capo dei servizi segreti, le rivolte per il rincaro del gas sarebbero state alimentate da quello che è stato definito "un attacco terroristico ibrido". Il governo kazakho afferma di aver "neutralizzato due cellule estremiste" ad Almaty, i cui membri avrebbero preso parte attiva ai disordini tra il 4 e l'8 gennaio".

Nella città, capitale economica del paese, tutto pare tornato alla normalità, e per molti residenti i problemi restano irrisolti, se non aggravati.

"Abbiamo iniziato l'anno nuovo con penuria di merci e prezzi selvaggi, che ovviamente sono stati scaricati sui consumatori finali. Basta andare in un negozio qualsiasi, per vedere che ad esempio un pacco di pannolini costa una cifra folle".

"Spero che dopo quello che è accaduto il governo ascolti più attentamente la voce della gente... Spero che diventi più interessato a sentire ciò che abbiamo da dire".

Nonostante le rassicurazioni del governo sul ritorno alla normalità, lo stato d'emergenza e il coprifuoco notturno restano in vigore in tutto il paese fino al 19 gennaio prossimo.

Nel giorno di lutto nazionale, il monito di Putin: "Non tollereremo altre rivoluzioni colorate"

Bandiere a mezz'asta, preghiere, eliminati i programmi d'intrattenimento, siti web listati col nero. Una giornata di lutto nazionale è stata indetta per oggi in Kazakhstan. La repressione, con l'aiuto dei russi, conta ottomila arrestati. Quanto resteranno i russi in territorio kazako, un Paese ricco di risorse? Al consiglio di sicurezza delle ex repubbliche socialiste sovietiche il presidente russo Vladimir Putin non ha dato una comunicato una data finale della missione "Un contingente delle forze collettive di mantenimento della pace del consiglio di sicurezza collettiva, è stato inviato in Kazakistan, e, voglio sottolinearlo, per un periodo di tempo limitato - ha detto - La durata di tale periodo sarà decisa dal Presidente della Repubblica del Kazakhstan. Dopo aver completato la sua missione, l'intero contingente sarà senza dubbio ritirato dal territorio del Kazakhstan"; Putin ha anche detto che altre rivoluzioni sul genere delle rivoluzioni colorate non saranno consentite. 

"Non permetteremo di far traballare la situazione a casa nostra e non lasceremo realizzare lo scenario delle cosiddette rivoluzioni colorate"
Vladimir Putin
presidente russo

Anche Pechino attraverso il ministro degli esteri si è felicitata per il ritorno della calma ed ha accusato "alcune forze esterne" di non volere la pace in Asia centrale.

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