Paesi Bassi: un'altra esplosione nei pressi di un centro per tamponi

Paesi Bassi: un'altra esplosione nei pressi di un centro per tamponi
Diritti d'autore Peter Dejong/Copyright 2021 The Associated Press. All rights reserved
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Di Debora Gandini
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Nei Paesi Bassi i laboratori di screening sul Covid-19 sono presi di mira. Un'altra esplosione nel nord del Paese dopo quella di gennaio. Negazionisti o solo cittadini stanchi delle restrizioni? Intanto proseguono le proteste contro il coprifuoco

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Vetri rotti, finestre divelte. E’ il bilancio dell'esplosione avvenuta nei Paesi Bassi nei pressi del centro regionale per i test del Covid a Bovenkarspel a nord di Amsterdam. Lo scoppio non ha provocato vittime né feriti ma solo paura tra i residenti vicino al laboratorio. Mentre sono in corso indagini a tutto campo, l’area è stata recintata. 

Secondo indiscrezioni locali potrebbe trattarsi di un altro segnale in un paese diviso dalle tensioni sociali. "Ci vorra' tutto il tempo necessario” hanno dento fonti della polizia locale. Tutti gli appuntamenti sono cancellati e, per ora, non si sa quando il centro riaprirà. Resta da chiarie tutta la dinamica e cosa sia esploso, forse "qualcosa di metallico", ha detto il portavoce della polizia. La zona in cui si trova Bovenkarspel sta attualmente soffrendo di uno dei peggiori focolai con 181 casi ogni 100.000 abitanti.

Tensioni sociali e proteste anti-lockdown

A gennaio era stato preso di mira un altro centro di screening nel villaggio di pescatori di Urk proprio nel primo giorno in cui entrò in vigore il coprifuoco nazionale notturno imposto dal governo nell'ambito dell'ultimo lockdown. Una misura che agli olandesi non è mai piaciuta anche perché l’ultimo coprifuoco imposto risale ai tempi dell’occupazione nazista.

La deflagrazione arriva dopo settimane disordini in tutto il Paese. A fine gennaio era stato preso di mira un altro centro di screening nel villaggio di pescatori di Urk proprio nel primo giorno in cui entrò in vigore il coprifuoco nazionale notturno imposto dal governo nell'ambito dell'ultimo lockdown. Una misura che agli olandesi non è mai piaciuta anche perché l’ultimo coprifuoco imposto risale ai tempi dell’occupazione nazista.

Il Tribunale dell’Aia aveva ordinato al governo olandese di revocarlo perché non era dimostrata l’urgenza del provvedimento. Per la Corte d’appello un secco no. il coprifuoco resta in vigore, così come aveva auspicato il premier dimissionario Mark Rutte, dopo lo scandalo del rimborso dei sussidi richiesto ingiustamente a migliaia di famiglie, rimasto in carica soltanto per gli affari correnti, tra cui la gestione della pandemia.

Intanto mentre prosegue, anche se a rilento, la campagna vaccinale non si placano le proteste contro le misure imposte dall’esecutivo. Bar, ristoranti e negozi non essenziali sono stati chiusi per mesi e da pochi giorni si è assistito al primo allentamento delle misure. 

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