Iraq: è morto al-Douri, ex braccio destro di Saddam Hussein

Izzat Ibrahim al-Douri in una foto del 1 dicembre 2002
Izzat Ibrahim al-Douri in una foto del 1 dicembre 2002 Diritti d'autore Jassim Mohammed/AP
Diritti d'autore Jassim Mohammed/AP
Di Euronews Agenzie:  Ansa
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button
Copia e incolla il codice embed del video qui sotto:Copy to clipboardCopied

Ad annunciarlo la figlia del dittatore giustiziato nel 2006 e il disciolto partito Baath. Era riuscito a scampare alla cattura dopo l'invasione americana del 2003 e sulla sua testa c'era una taglia di 10 milioni di dollari: in passato era stato dato più volte per morto

PUBBLICITÀ

È morto a 78 anni Izzat Ibrahim al-Douri, ex braccio destro di Saddam Hussein. Ad annunciarne la scomparsa sono stati la figlia del dittatore iracheno e il disciolto partito Baath di cui al-Douri faceva parte. Nessun dettaglio sulle cause della morte.

"Il cavaliere del Baath è sceso da cavallo", si legge in un post pubblicato sulla pagina Facebook del partito Baath, bandito in Iraq dal 2003. Le autorità irachene non hanno finora confermato la notizia, della morte di Duri. In passato era stato dato per morto più volte, l'ultima delle quali nel 2015.

Negli ultimi quindici anni la figura di al-Douri era stata più volte al centro di notizie, non sempre confermate, di una suo piano per tornare al potere in Iraq, alla testa di un redivivo Baath. 

Vicepresidente del Consiglio del Comando della Rivoluzione, al-Duri era riuscito ad evitare la cattura durante l'invasione americana dell'Iraq nel 2003 e il suo nome era stato inserito nel mazzo di carte dei ricercati creato dall'amministrazione Bush per dare un valore ai membri del regime di Baghdad: ribattezzato 're di fiori', sulla sua testa c'era una taglia di 10 milioni di dollari.

Dopo la fuga era stato avvistato in Tunisia, in Yemen e nello stesso Iraq. Proprio dal "triangolo sunnita", a nord di Baghdad e da cui provenivano i membri del clan dei Tikriti a cui apparteneva Saddam Hussein (giustiziato nel 2006), si diceva che al-Douri dirigesse la guerriglia anti-americana. 

Da lì, si diceva, aveva poi sostenuto la creazione dell'Isis, a partire dal 2013. E questo anche contro le milizie sciite irachene, filo-iraniane, che negli anni scorsi ne avevano più volte rivendicato l'uccisione. In un video diffuso sui social nel 2016 Al-Douri aveva lodato l'Isis, definando 'eroi' i combattenti dello Stato Islamico che avevano conquistato gran parte dell'Iraq.

Diversi alti membri dell'Isis provenivano dai servizi di sicurezza e dal disciolto esercito iracheno di Saddam Hussein. L'ultima apparizione mediatica di al-Douri risale però all'aprile dell'anno scorso, quando in un audio-messaggio a lui attribuito l'ex vice raìs iracheno ricordava l'invasione irachena del Kuwait nel 1990, e si scusava pubblicamente con le autorità kuwaitiane per quanto accaduto durante la Guerra del Golfo.

Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

Iraq, attacco contro una base militare: un morto e otto feriti

Medio Oriente: gli Stati Uniti attaccano milizie filo-iraniane in Iraq e Siria

Iraq: al via i colloqui per la fine dell'operazione militare contro l'Isis