Premier olandese chiede scusa: "Durante l'Olocausto non facemmo abbastanza"

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Dei 140.000 ebrei che vivevano nei Paesi Bassi nel 1939, solo 38.000 sopravvissero

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Alla vigilia del 75esimo anniversario della liberazione del campo di sterminio di Auschwitz, il premier olandese Mark Rutte si è scusato pubblicamente durante una commemorazione. Le azioni dell'ex amministrazione nei confronti delle vittime dell'Olocausto durante l'occupazione tedesca non furono sufficienti e non si fece abbastanza per impedire la deportazione e l'uccisione di 100.000 ebrei. Questo il messagio del premier.

Chiedo scusa, nella consapevolezza che nessuna parola può contenere qualcosa di così grande e orribile come l'Olocausto. Spetta a noi, le generazioni del dopoguerra, continuare a commemorare, a onorare i morti, a tenerne conto più e più volte e a rimanere uniti, qui e ora
Mark Rutte
Premier olandese

Dei 140.000 ebrei che vivevano nei Paesi Bassi nel 1939, solo 38.000 sopravvissero. L'anno scorso la compagnia ferroviaria nazionale olandese aveva annunciato che pagherà un risarcimento agli ebrei, ai rom e ai sinti, trasportati nei campi di concentramento nei Paesi Bassi, durante la Seconda Guerra Mondiale, da dove vennero poi inviati in quelli nazisti.

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