VIDEO: Naufragio di Lampedusa, il marinaio si getta in mare per salvare la piccola Faven

VIDEO: Naufragio di Lampedusa, il marinaio si getta in mare per salvare la piccola Faven
Diritti d'autore 
Di Euronews
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button

Il tuffo per salvare la piccola Faven: "Sentivamo piangere nel buio"

PUBBLICITÀ

Le urla disperate dei bambini, le richieste di aiuto - altrettanto struggenti - di uomini e donne finiti in mare, sabato scorso, ad un miglio circa dall'isola dei Conigli di Lampedusa. La Guardia costiera ha diffuso alcune immagini dei momenti successivi al naufragio e dei tentativi disperati dei militari di portare in salvo tutti, cominciando dai bambini. E ad ogni migrate issato sulla motovedetta, gli stessi militari tiravano un sospiro di sollievo. 

Scene che hanno immortalato anche il lavoro degli uomini della Guardia costiera che sono riusciti a salvare 149 persone, fra cui una bimba di neanche un anno e un ipovedente. 

I dispersi - le ricerche sono in corso oggi, a causa del mare mosso e delle forti raffiche di vento, soltanto con gli aerei - dovrebbero essere una quindicina. 

La piccola salvata si chiama Faven ed è una eritrea che è stata riconsegnata alla madre, un'altra delle superstiti del naufragio. Questa la testimonianza del marinaio della Guardia Costiera che si è lanciato in acqua per recuperarala, riportata da _Repubblica: _

"Ero in acqua, cercando di mettere in sicurezza un gruppo di migranti a cui dalla motovedetta erano stati lanciati dispositivi di sicurezza, quando nel buio ho sentito piangere. Il mare era grosso, non si vedeva granchè, c’erano 150 persone in acqua, ma quel pianto prolungato di un bambino così piccolo mi ha fatto prendere la decisione al volo – racconta il marinaio -. Ho lasciato quelle persone e ho nuotato in direzione di quel pianto per un centinaio di metri. Il bimbo era al centro di un piccolo cerchio di migranti che si aggrappavano a qualsiasi cosa galleggiasse e sorreggevano il papà che cercava di tenere in braccio il bimbo. L’ho preso al volo, ho nuotato il più rapidamente possibile verso la motovedetta tenendolo in alto per evitare che bevesse troppa acqua, cercando di seguire la direzione del mare e del vento. Minuti interminabili in cui cerchi solo di mantenere la calma e salvare una vita".

Solo dopo il salvataggio, quel marinaio ha saputo che si trattava di una bambina.

Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

Open Arms e Aita Mari in rotta verso Taranto e Pozzallo, l'Italia apre i porti

Naufragio a Lampedusa: possibili altre vittime

Naufragio nel Mediterraneo: 60 migranti morti, centinaia verso Ancona a bordo della Ocean Viking