Giordania: stop alla riforma fiscale

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Di Debora Gandini
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Il nuovo primo ministro giordano ritira la manovra, dopo le proteste in tutto il Paese

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Alla fine la riforma fiscale in Giordania non si farà più. Il nuovo primo ministro, Omar al Razzaz, ha annunciato che il suo governo ritirerà il tanto contestato progetto di legge che nei giorni scorsi aveva provocato proteste e cortei in diverse città del Paese.

"La gente ha il diritto di esprimere le proprie idee", ha sottolineato il Premier. "Le persone hanno il diritto di far sentire la propria voce attraverso i mezzi ufficiali, attraverso i social media, con i cortei, questo è un diritto. Noi dobbiamo ascoltare la loro voce e prendere misure immediate per tornare sulla giusta strada."

La riforma economica, appoggiata dal Fondo Monetario Internazionale, era stata promossa dal governo precedente guidato da Hani Mulki, costretto alle dimissioni. Secondo molti analisti, il provvedimento non avrebbe fatto altro che danneggiare i più poveri e la classe media, perché non sarebbe stata accompagnata da un equo aumento degli stipendi. In poche parole avrebbe aggravato l’austerity. Punto centrale alla base delle manifestazioni che hanno infiammato l’intera Giordania.

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