Asse Roma - Mosca: l'esperto,"Farnesina richiami alla ragione"

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Di Giorgia Orlandi
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Per il Prof. Argentieri della Cabot University, il ministro degli Esteri europeista, già nella squadra di Monti, "si guarderà bene dal fare passi che isolino l'Italia dagli alleati". Decisione che anche la stessa Ungheria, dice Argentieri, pur vicina a Putin non appoggia

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C'è molta politica estera nel dibattito che accompagna la nascita del nuovo governo giallo verde. Soprattutto a far tremare l'Unione Europea e l'Alleanza Atlantica sono le affermazioni del primo ministro Conte sulla Russia.

Da un lato la minaccia del veto italiano alle sanzioni contro Mosca, dall'altro l'avvicinamento al blocco di Visegrad e a Orban sulla questione migranti, nonostante il rapporto particolare dell'Ungheria con Putin. Ne abbiamo parlato con il Professor Federigo Argentieri docente di Scienze Politiche presso la Cabot University.

Sulle sanzioni in particolare come potrebbero cambiare gli equilibri in Europa e nel resto del mondo se l'Italia dovesse battersi attraverso un veto per la rimozione delle sanzioni contro la Russia?

Prof. Argentieri, Cabot University Roma

Questo è un passo veramente molto lungo che non so se sarà fatto, io ritengo che in questo caso l'opposizione del minstro degli Esteri possa valere molto, richiamare alla ragione ed evitare in modo più assoluto che si facciano scivoloni di questo tipo.

La stessa Ungheria di Orban si guarda bene dal chiedere la fine delle sanzioni. Orban che ha rapporti ottimi con Putin, non ha intenzione di mettere un veto alle sanzioni perchè sa benissimo che questo comporterebbe una destabilizzazione.

Il ministro degli Esteri è un europeista convinto che si guarderà bene dal fare passi che isolino l'Italia dagli alleati.

La scelta di Moavero Milanesi appunto europeista, di fatto però potrebbe anche apparire come la scelta di compromesso per avere il via libera dal Presidente Mattarella. Dunque si tratta di ua nomina per ottenere l'approvazione del Capo dello Stato o piuttosto una scelta fatta per appoggiare una linea più moderata all'interno dell'Europa?

Prof. Argentieri, Cabot University Roma

Credo che si tratti di entrambe le cose. Quando il Presidente ha bocciato la nomina di Savona nel ruolo di Ministro dell'Economia si sono chiarite molte cose. Tra queste il fatto che il Presidente aveva il potere di farlo.

Mattarella ha visto nella retorica di Savona una sfida nei confronti di Bruxelles di cui ha ritenuto non ci fosse il bisogno.

Dopo la sua bocciattura, il clamore e le minacce, sono svanite come neve al sole lasciando spazio per una maggiore ragionevolezza. Le due parti hanno detto non è andata con Savona, cerchiamo di essere ragionevoli, prendiamo un tecnico come il Prof.Tria e poi accettiamo la proposta di Moavero Milanesi, ministro del governo Monti che per queste due parti di governo è come fumo negli occhi, per cui ci sono anche aspetti contraddittori nell'arretramento dei due partiti di fronte alle richieste del Presidente.

L'avvicinamento al blocco di Visegrad può trovare de punti in comune tra il nuovo governo sulla questione migranti ma potrebbe ulteriormente isolare l'Italia in Europa

Prof. Argentieri, Cabot University Roma

L'italia ha ormai abbandonato ogni ambizione di diventare il quarto del trio Inghilterra Germania Francia. C'era stata sempre qualche ambizione sia da parte dei governi a guida Berlusconi che quelli a guida Pd: Gentiloni, Renzi e anche quelli precedenti.

L'Italia non era riuscita ad entrarci in modo permanente però era riuscita ad accreditarsi. Adesso ne siamo completamente fuori e andiamo alla deriva, Visegard potrebbe essere il male minore, potrebbe esserci di peggio.

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