Parla la 'gola profonda' dello scandalo Facebook

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Di Euronews
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Wylie sentito dai membri della commissione parlamentare britannica che indaga sullo scandalo che ha travolto il social network. "Se gli inglesi erano decisi a votare per la brexit - ha spiegato - voleva dire che gli americani potevano votare per Trump".

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La gola profonda al centro dello scandalo Facebook, Christopher Wylie, ha testimoniato di fronte alla commissione parlamentare britannica che indaga sull'uso a scopo di propaganda politica dei dati personali di 50 milioni di utenti di Facebook. Un caso di "microtargeting" coordinato sull'elettorato in occasione del referndum sulla brexit e delle presidenziali americane.

"Se stai combattendo una guerra culturale - ha dichiarato Wylie - il ruolo della Gran Bretagna è centrale. Il punto è la visione che gli americani hanno degli inglesi. per loro sono ancora come a Downton Abbey, sono tutti gentili, educati e curati...quindi se puoi fomentare un movimento populista in Gran Bretagna, nella psiche dell'americano significa: "Se lo fa la gran Bretagna, se la Gran retagna vuole la Brexit, allora anche noi possiamo eleggere Trump".

Wylie ritiene che, senza l'azione condotta per conto della piattaforma tory Vote leave da una società legata a Cambride Analytica, la stessa che ha acquisito i dati di milioni di utenti del social network, il referendum sulla brexit avrebbe potuto avere un altro esito.

E facebook trema dopo l'apertura di un'inchiesta da parte dell'Antitrust americano sulla presunta violazione dell'accordo sul consenso al trattamento dei dati del 2011. Un'ipotesi che, se confermata, significherebbe una sanzione a sei zeri per la creatura di Zuckerberg. Il fondatore di Facebook, che non si è presentatao davanti alla Commissione parlamentare d'inchiesta britannica, si è detto disponibile a testimoniare davanti al congresso americano.

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