La replica: "violato ogni galateo diplomatico", e Mosca valuta l'espulsione dei diplomatici britannici.
Accuse incrociate, voci e nessuna certezza dopo l'avvelenamento dell'ex spia russa Skripal e di sua figlia in Gran Bretagna.
Unico punto fermo il gelo calato tra Mosca e Londra: dopo le nuove sanzioni da parte britannica, arriva l'attacco a Putin del ministro egli esteri del Regno Unito: "Noi ce l'abbiamo con il Cremlino di Putin, e con le sue scelte e pensiamo che sia altamente probabile che sia stata una sua decisione quella di usare un agente nervino nel Regno Unito, in Europa, per la prima volta dalla seconda Guerra mondiale" , ha detto Boris Johnson.
Secondo le ultime indiscrezioni relative all'inchiesta riportate dal Telegraph l'agente nervino sarebbe stato messo nella valigia della figlia di Skripal, anche lei in condizioni critiche, prima che la giovane partisse da Mosca.
Da parte russa il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha replicato alle accuse di Johnson definendo l'attacco a Putin "un'imperdonabile violazione del galateo diplomatico".Mosca ha anche fatto sapere di valutare l'espulsione di diplomatici britannici come risposta alle nuove sanzioni di Londra e anche i veterani russi si sono fatti sentire bollando come fantasiosa l'ipotesi del gas nervino in valigia.