Il presidente Putin ha aggiunto, di fronte alla stampa russa, che" ci sono dei provocatori che intendono far saltare le relazioni della Russia con i suoi partner Turchia e Iran"
Il presidente russo Vladimir Putin si è detto "convinto" che Ankara non abbia "niente a che vedere" con gli attacchi di droni artigianali contro le basi russe, in Siria. Per il Cremlino, il 6 gennaio scorso, dieci piccoli droni carichi di esplosivi hanno attaccato, senza fare vittime né danni, la base aerea di Hmeimim, mentre altri tre attaccavano quella della Flotta a Tartous.
"Ho appena parlato al telefono con il presidente Erdogan di questo episodio e sono sicuro - ha dichiarato Putin durante un incontro con la stampa - che l'esercito turco e il governo turco non hanno nulla a che fare con questo. In realtà, quella parte della zona di Idlib dovrebbe essere controllata dalla Turchia - ha spiegato il presidente - ma francamente a volte perdiamo il controllo anche su ciò che controlliamo"
Ci sono dei provocatori, ma non sono i turchi. Sappiamo chi sono. Sappiamo quanto, e chi li ha pagati per questa provocazione".
Per Putin si tratta di "un segnale che non fa ben sperare perchè il lancio dei droni intendeva far deragliare gli accordi tra le potenze attrici nel teatro siriano e ostacolare le relazioni della russia con i suoi partner, Turchia e Iran in testa. E' stato un tentativo di distruggere questa relazione" - ha concluso Putin.