Arabia Saudita, la resa dei conti (congelati)

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Di Euronews
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Fra le persone coinvolte anche il 41° uomo più ricco al mondo, con un patrimonio di 17 miliardi di euro

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Le autorità di Riyad si apprestano a congelare i beni delle persone arrestate nella Mani pulite saudita. Provvedimenti di giustizia sono stati emessi contro decine di nomi eccellenti, fra principi, ministri e uomini d’affari, con l’obiettivo, secondo i commentatori, di rinsaldare la presa sul potere dell’erede al trono di Re Salman, ossia il figlio Mohammad Bin Salman, ministro della difesa, nonché principe ereditario da giugno e capo del nuovo Comitato anti-corruzione.

Non si tratta di pochi spiccioli, visto il profilo dei personaggi coinvolti. Un nome per tutti, il principe Alwaleed bin Talal , 41° uomo più ricco del mondo, secondo la rivista Forbes, patrimonio personale che supera l’equivalente di 17 miliardi di euro.

Fra i caduti in disgrazia anche il principe Miteb bin Abdullah, già capo della Guardia nazionale e ritenuto fino all’avvento del figlio di Salman, possibile concorrente al titolo di erede al trono.

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