Maduro trascinato di fronte al tribunale Penale Internazionale

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Di Alberto De Filippis
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Centinaia di migliaia di venezuelani in tutto il mondo chiedono al TPI di processare Nicolas Maduro

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Decine di migliaia di firme raccolte da centinaia di volontari in 32 paesi del mondo sono state presentate al Tribunale penale internazionale per chiedere di aprire un’indagine per violazione dei diritti umani in Venezuela. Abbiamo raggiunto uno dei promotori dell’iniziativa per farci spiegare di cosa si tratti.

Fernando Rendon: “Chiediamo a questa istituzione un’indagine sui crimini di lesa umanità e tortura commessi in Venezuela da parte di Nicolas Maduro che è leader del regime venezuelano e di tutti i membri di questo regime”.

Euronews: Il chavismo di fronte ai richiami della comunità internazionale ha sempre fatto spallucce. Perché dovrebbe accettare eventuali condanne del TPI?

Fernando Rendon: Nel 1998 il Venezuela ha sottoscritto l’accordo che ha portato allo statuto di Roma e alla creazione di questa corte e per questo è sotto la giurisdizione quindi dovrebbe sottomettersi a una sentenza definitiva di questa corte.

Euronews: “Le istituzioni internazionali non si sono contraddistinte per una particolare rapidità di fronte allla crisi venezuelana. Perché stavolta dovrebbe essere diverso?”

Fernando Rendon: “È una cosa mai realizzata, ma vorrei dire che questo tribunale non è stato la più rapida delle istituzioni nel reagire a violazioni dei diritti umani, ma la giustizia, seppur lentamente, è sempre arrivata. tardi forse, ma arriva. Per questo ringraziamo il TPI per aver accettato le nostre firme anche perché questo farà giurisprudenza. Non era mai successo prima che un’iniziativa cittadina fosse ricevuta dalla corte”.

Euronews: “Non è strano che siano dei cittadini a prendere questa iniziativa e non l’opposizione dei partiti venezuelani?”

Fernando Rendon: Ognuno si prende le proprie responsabilità. Io mi augurerei che l’opposizione avesse un obiettivo chiaro. che fosse prima di tutto il liberare i venezuelani da questa dittatura. Credo che i cittadini debbano però prendere il controllo del proprio futuro. Che la smettano di aspettare un messia, il prossimo Simon Bolivar o Francisco de Miranda. che ogni cittadino sia consapevole che unito ad altri può fare la differenza.

Euronews: “Cosa si sente di dire a Paesi come Russia e Cina che stanno aiutano il regime venezuelano?”

Fernando Rendon: “I presunti alleati del regime venezuelano che abbiano sostenuto economicamente il Paese come la Russia o la Cina, sono nazioni che si stanno interrogando. Capiscono che l’economia venezuelana si sta disfacendo e che il governo non fa nulla di realistico per risolvere la crisi. Il sistema inflattivo venezuelano sta creando scenari che non si erano mai visti, peggiori del caso dello Zimbabwe. I metodi che il Venezuela usa per controllare l’economia e cercare stabilità stanno provocando l’effetto contrario. Il governo accellera l’inflazione stampando sempre più banconote e svalutando quindi la valuta cosa che genera una crisi umanitaria nel paese”.

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