Chronos: l'orologio delle eruzioni vulcaniche

Chronos: l'orologio delle eruzioni vulcaniche
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Di Claudio Rosmino Agenzie:  INGV, UNIVERSITà DI PERUGIA
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Il Vesuvio come laboratorio ideale per sviluppare un modello della meccanica e della tempistica dell'attività dei vulcani

Claudio Rosmino, euronews: “Il vulcano è una delle più potenti rappresentazioni della natura, può modificare territori e cambiare la storia dell’uomo. Conoscerne il funzionamento in occasione di un’eruzione è essenziale per datarne la sua evoluzione. Siamo nel cratere del Vesuvio, a Napoli, per scoprire il progetto CHRONOS, uno studio che fornirà una sorta di orologio della meccanica dei vulcani”

Il golfo di Napoli è tra le zone vulcaniche potenzialmente più “pericolose” al mondo. La città è al centro di un sistema formato da tre vulcani, Campi Flegrei, Ischia e Vesuvio, che lo scrittore tedesco Goethe defini’ “una montagna dell’inferno in mezzo al paradiso”. Un laboratorio ideale per i ricercatori del progetto Chronos, che lavorano allo sviluppo di un modello della meccanica e della tempistica di un’eruzione vulcanica.

The #Vesuvio#volcano willbestarringthe nextepisodeof #Futuris. euronews</a> euronewsknowledgepic.twitter.com/8heiMaFXWr

stroclaudio(RosmiNow) 21 febbraio2017 Mauro Di Vito, Vulcanologo, Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia: “Quello che noi conosciamo peggio del vulcano è il sistema di alimentazione… dove si formano i magmi, l’evoluzione dei magmi. E questo si studia con sistemi indiretti, tipo una tomografia, tipo i raggi x che facciamo al nostro corpo, ma soprattutto utilizzando le rocce”.

Lo studio analitico delle rocce è al centro di questo progetto finanziato dall’Unione Europea.

Gli scienziati di CHRONOS stanno definendo un nuovo metodo per capire le eruzioni vucaniche combinando modelli teorici avanzati e tecniche di laboratorio innovative.

Claudio Rosmino: “Perchè è cosi’ importante studiare le rocce vulcaniche, quali informazini state cercando?”

Diego Perugini, esperto di Petrologia, Università di Perugia:
“Una roccia è come un orologio rotto sulla scena di un crimine, segna l’ora dell’incidente. È proprio su questo che si basa chronos, cioè andare a definire quali sono le tempistiche che hanno portato un sistema vulcanico da uno stato di quiescenza a uno stato di attività”.

An unforgettable day in the crater of a volcano filming an episode of #Futuris for euronews</a>. <a href="https://twitter.com/euronewsknwldge">euronewsknwldge#vesuviopic.twitter.com/dqfciE3ozP

stroclaudio (RosmiNow) 21 febbraio 2017

Essendo impossibile lo studio dell’eruzione dall’interno del vulcano, i ricercatori fanno partire lo loro indagine dal magma, cioè dalla roccia allo stato liquido.

Diego Perugini: “Il modello che consideriamo è che nella camera magmatica in profondità arrivi nuovo magma e cominci a mescolarsi col magma residente, a questo punto scatta un processo di mescolamento simile a quello del cappucino quando giriamo il caffé con il latte e più mescoliamo, più passa il tempo; con lo stesso tipo di mescolamento possiamo andare a leggere all’interno delle rocce qual è stato il tempo che è intercorso dall’inizio di questo processo di mescolamento e l’inizio dell’eruzione”.

La ricerca in laboratorio a Perugia

Per entrare nel cuore dei vulcani all’Università di Perugia è stata costruito uno strumento, unico al mondo, che mescola tipi differenti tipi di magma, ottenuti dalla fusione di campioni di roccia vulcanica. Ogni sistema vulcanico è unico in termini di struttura minerale sotterranea e tipo di magma.

Daniele Morgavi, Vulcanologo: “Riportiamo la roccia allo stato di fusione, ci serve però caratterizzare le qualità fisiche del magma e quindi utilizzeremo per il passo successivo un viscosimetro, che misurerà la viscosità ad alta temperatura”.

Il miscuglio magmatico, una volta solidificato, viene analizzato per scoprirne le nuove caratteristiche. Ripetendo le prove a diversi stadi di fusione, si ottiene la cronologia delle modifiche strutturali e chimiche.

CHRONOS ha già svelato informazioni importanti sui tempi di eruzione e l’affidabilità di questo modello.

Diego Perugini: “Il risultato che ci ha incuriosito è che i tempi che intercorrono tra l’inizio del mescolamento e l’inizio dell’eruzione sono dell’ordine di 20 minuti, mezz’ora. La cosa importante da dire è che da un’analisi statistica che abbiamo fatto sulle ultime duecento eruzioni più importanti, più importanti che si sono sviluppate sul pianeta, questo processo di mescolamento c‘è nel 99% dei casi”

La paura delle eruzioni

L’“eruzione”:http://www.ilnavigatorecurioso.it/2014/01/09/possibile-eruzione-del-vesuvio-cosa-dobbiamo-aspettarci/ di un vulcano è ancora un fenomeno largamente imprevedibile, ma poter collegare la meccanica interna e le tempistiche ai comportamenti pre-eruttivi, fornirà informazioni importanti per limitare il potenziale impatto dell’attività vulcanica sulla popolazione e il territorio.

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stroclaudio(RosmiNow) 21 febbraio2017

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