Nei pressi di Toledo, in Spagna, i ricercatori stanno testando un robot basato su un sistema di cavi che gli consente di ruotare e muoversi in tutte le direzioni lungo la facciata degli edifici in costruzione
In che modo un robot può contribuire a migliorare la competitività del settore edile europeo? Per capirlo i ricercatori europei hanno sviluppato e stanno attualmente testando il prototipo di una di una piattaforma robotica nei pressi diToledo, in Spagna.
Un'iniziativa parte del progetto europeo Hephaestus, che esplora l'uso di robot e sistemi autonomi nell'edilizia, un campo in cui l'incidenza di queste tecnologie è al momento minima o inesistente.
Un sistema preciso e sicuro
Un sistema di otto cavi permette al robot di ruotare e muoversi in tutte le direzioni lungo i 100 metri quadrati della facciata di un edificio di tre piani. Il sistema può sollevare una piattaforma di carico con strumenti e ventose che permettono di fissare, installare o mantenere pesanti facciate continue in vetro.
La piattaforma robotizzata è stata progettata per prelevare e posizionare circa una tonnellata di materiale in grandi superfici di costruzione con precisione millimetrica.
"I cantieri non sono ambienti strutturati. Le misure sono a volte imprecise o inesistenti - dice Kepa Iturralde, uno degli ingegneri che supervisione il progetto -. Gli edifici a volte hanno le misure che si pensa dovrebbero avere. Ecco perché è molto importante sapere dove si trova ciascuno degli elementi. Utilizziamo delle telecamere per conoscere l'esatta posizione delle facciate continue prima che il robot venga azionato, e anche strumenti di geo-localizzazione per misurare la posizione di ciascuno degli elementi".
Il sistema può essere personalizzato a seconda delle dimensioni della facciata su cui si deve lavorare. Superfici più grandi necessitano di cavi più lunghi e modelli diversi. Per gli scienziati di questo progetto di ricerca europeo la sfida principale è quella di ottenere la giusta tensione dei cavi.
"Da questo parametro dipende la dimensione del resto dei componenti della piattaforma - sottolinea Mariola Rodriguez Mijangos, un altro ingegnere impegnato nel progetto -. Il costo dell'intera installazione dipende da questo. Più grande è la tensione necessaria, più costosa sarà l'intera installazione. La nostra sfida principale è quella di capire qual è la tensione minima necessaria affinché il robot sia in grado di svolgere i suoi compiti".
Tecnologia pronta tra 5-10 anni
Gli scienziati vedono grandi vantaggi nel sistema, tra cui rapidità e precisione nell'esecuzione dei compiti. Il robot permetterebbe non solo di installare facciate continue, pannelli solari o altre superfici di costruzione, ma potrebbe contribuire alla scansione, verniciatura, pulizia, sostituzione di elementi danneggiati o riparazione di crepe.
I robot sono in grado di eseguire i compiti in modo seriale, automatizzato, sempre con lo stesso schema. In questo modo è sufficiente installarlo una volta in maniera corretta: le volte successive basterà installarlo alla stessa maniera. In questo modo averemo un aumento notevole della qualità.
I ricercatori considerano questa tecnologia un utile passo avanti per aumentare la competitività del settore edile, il più grande datore di lavoro industriale dell'Unione europea: rappresenta circa il 9% del pil e impiega una forza lavoro di circa 18 milioni di persone.
Per un'impresa di costruzioni questo sistema presenta due vantaggi. Uno è l'effettiva riduzione dei tempi di installazione quando si costruiscono facciate continue: questo si traduce in un profitto per l'azienda. Il secondo è la riduzione, o la minimizzazione, dei rischi per la sicurezza. I compiti in quota sono eliminati, o ridotti al minimo, così ci sono molti meno rischi che i nostri lavoratori possano cadere dalle impalcature.
Stando ai ricercatori questa tecnologia potrebbe essere pronta per l'utilizzo nei cantieri nell'arco di 5-10 anni.