La procura speciale sudcoreana deciderà lunedì se procedere all’arresto di Lee Jae-yong, vice presidente di Samsung Electronics.
Il rinvio è stato deciso dopo che venerdì l’uomo è stato interrogato per ventidue ore.
Secondo l’accusa Lee, 48 anni, nipote del fondatore dell’azienda, avrebbe autorizzato un pagamento pari a 17 milioni di euro a una società riconducibile a Choi soon-sil, confidente della presidente della Repubblica Park Geun-hye. In cambio, Lee avrebbe ottenuto sostegno politico alla fusione tra due aziende del gruppo. La tangente sarebbe servita per garantire il via libera del principale fondo di pensione pubblico all’operazione di riordino.