Sull’isola sudoccidentale di Kyushu, in Giappone, si sono susseguite almeno 500 scosse di assestamento dopo le due di magnitudo 6.4 e 7.3 che hanno
Sull’isola sudoccidentale di Kyushu, in Giappone, si sono susseguite almeno 500 scosse di assestamento dopo le due di magnitudo 6.4 e 7.3 che hanno provocato la morte di 45 persone e 208 feriti gravi.
250mila persone hanno lasciato le proprie abitazioni, mentre nella zona montagnosa di Minami Aso – travolta da una valanga – si cercano ancora otto dispersi. Qui è stato recuperato il corpo dell’ultima vittima accertata.
L’aeroporto di Kumamoto ha riaperto al traffico commerciale dopo l’interruzione causata dal crollo del tetto del terminal. I danni al sistema di accettazione bagagli non consentono al momento voli in partenza.
“Mia moglie vive qui – spiega una persona anziana proveniente da Tokyo – sono arrivato per portare tutto quello che occorre per rimettere in piedi la nostra vita”.
“Sono riuscita a prendere il volo per Kumamoto nelle prime ore della mattina – dice una giovane residente – e ora mi sento molto sollevata”.
Mentre si valutano i danni alle produzioni di Toyota, Honda e Sony, 270.000 abitazioni restano senz’acqua o corrente elettrica e le continue scosse di assestamento spingono i residenti a passare le notti in auto.