Arrivare a una soluzione comune sui rifugiati o a breve la situazione diventerà ingestibile. Da Bruxelles, dove si è tenuta la riunione tra i
Arrivare a una soluzione comune sui rifugiati o a breve la situazione diventerà ingestibile. Da Bruxelles, dove si è tenuta la riunione tra i ministri Ue dell’interno, il Commissiario Avramopulos si è rivolto alle 28 capitali europee.
“Si deve agire entro i prossimi 10 giorni in modo da avere risultati tangibili e soluzioni chiare. O ci troveremo in guai seri, c‘è il rischio concreto che l’intero sistema collassi e non c‘è tempo per azioni scordinate” ha ammonito il responsabile europea all’immigrazione.
Da Bruxelles la Commissione è anche tornata a esprimersi contro la decisione unilaterale dell’Austria di introdurre un tetto alle quote di ingressi giornalieri nel Paese. Per Vienna, il problema è Atene e il suo continuo non rispettare le regole.
“Dobbiamo recuperare la nostra capacità ad agire. E questo sarà possibile soltanto nel momento in cui riusciremo a proteggere in pieno i nostri confini. Detto francamente, se la Grecia continua a ripetere che è impossbile proteggere i suoi confini, forse dovremmo domandarci se sia giusto far coincidere i confini di Schengen con quelli greci” ha dichiarato al termine della riunione dei ministri, la responsabile austriaca degli interni Johanna Mikl-Leitner.
A un anno e mezzo dallo scoppio della crisi dei rifugiati le 28 capitali europee appaiono sempre più divise. Bruxelles insiste sul rafforzamento dei controlli alle frontiere esterne, ma sono proprio i confini dell’Unione oggi a essere messi in discussione.