Burkina Faso dopo l'attacco terroristico di Ouagadougou

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Di Daniela Castelli
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Burkina Faso e Mali hanno deciso di lavorare insieme per contrastare la crescente minaccia dell’estremismo islamico nell’Africa occidentale.

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Burkina Faso e Mali hanno deciso di lavorare insieme per contrastare la crescente minaccia dell’estremismo islamico nell’Africa occidentale.

I premier dei due paesi si sono incontrati domenica 17 gennaio, a soli due giorni dagli attacchi terroristici di Ouagadougou rivendicati da Al Quaeda.

Paul Kaba Thieba, primo ministro del Burkina Faso e il suo omologo maliano Modibo Keita si sono ritrovati davanit allo Splendid Hotel.

Paul Kaba Thieba, primo ministro del Burkina Faso: “Abbiamo a che fare con una guerra non convenzionale, di tipo asimmetrico. Dobbiamo prepararci ad affrontarla.”

Nella notte tra venerdì e sabato negli attacchi sono morte 29 persone e ne sono rimaste ferite 56, per la maggior parte stranieri.

Tra questi c‘è anche una vittima italiana, il figlio di Gaetano Santomenna, proprietario del Caffè Cappuccino, il piccolo Michel di soli 9 anni, che si trovava all’interno del locale con la mamma.

Le forze di sicurezza sono ancora alla ricerca di potenziali jihadisti.

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