Scotland Yard: Russia coinvolta nell'omicidio Litvinenko

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Mosca doveva per forza essere coinvolta nell’assassinio di Alexander Litvinenko, l’ex agente del KGB avvelenato con il polonio-210 nel 2006.

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Mosca doveva per forza essere coinvolta nell’assassinio di Alexander Litvinenko, l’ex agente del KGB avvelenato con il polonio-210 nel 2006. A sostenerlo è stato questo giovedì l’avvocato di Scotland Yard, la polizia londinese, che ha presentato le conclusioni delle indagini all’Alta corte di giustizia.

“Coloro che pianificarono la morte di Litvinenko – assicura
Richard Horwell – non volevano che la causa del decesso venisse scoperta. Le prove suggeriscono che l’unica spiegazione credibile è che, in un modo o nell’altro, lo Stato russo fosse coinvolto nell’omicidio di Litvinenko”.

Secondo la polizia britannica, la Russia avrebbe inoltre
messo in pericolo la vita di migliaia di londinesi contaminati dal materiale radioattivo trasportato nel centro città.

Responsabili dell’omicidio sarebbero Aleksandr Lugovoi
e Dmitri Kovtun, accusati di essere stati agenti prima del KGB e poi dell’FSB postsovietico.

Soltanto tre giorni fa Kovtun, che sembrava disponibile a un interrogatorio in videoconferenza, ha ritrattato trincerandosi dietro un mancato permesso degli inquirenti russi.

Litvinenko morì a Londra poche settimane dopo aver bevuto
un tè verde in cui c’era del polonio 210, l’isotopo radioattivo.

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