Tariq Ramadan e i musulmani d'Europa: ci chiedono di giustificarci, mai di spiegare

Tariq Ramadan e i musulmani d'Europa: ci chiedono di giustificarci, mai di spiegare
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Di Euronews
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Isabel Kumar incontra Tariq Ramadan per parlare di convivenza delle religioni. Nessuna confusione, solo malintesi.

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La strage nella redazione di Charlie Hebdo e i fatti successivi rischiano di isolare ulteriormente la comunità musulmana francese, la più grande d’Europa. Musulmani che per la stragrande maggioranza hanno casa, lavoro e vita sociale come gli altri, ma che vengono guardati con sospetto ad ogni attentato.
L’Imam di Drancy, Hassen Chalghoumi, ha sempre condannato le derive radicali ed aveva anche appoggiato la legge che vieta il velo islamico. Ora, lamenta la facilità con cui le reti internazionali, grazie anche alla poca severità delle istituzioni, reclutano tanti giovani francesi:

“Perché usano la nostra gioventù? È una gioventù francese che combatte contro la Francia, sono andati nel Mali, adesso vanno in Siria e altrove, adesso è ora che ciascuno si assuma le proprie responsabilità e penso alla società civile, i politici e tutto quel mondo, ma anche i magistrati, penso che non si sanzioni abbastanza”.

Altra grande figura dell’Islam francese è Dalil Boubakeur, rettore della Moschea di Parigi, che esprime da sempre una forte condanna del terrorismo. Sulle difficoltà della comunità musulmana in Europa, noi abbiamo parlato con Tarik Ramadan, svizzero, docente di studi islamici all’Università di Oxford, una delle voci più influenti nel dibattito sui musulmani d’Occidente.

Isabe Kumar, euronews:
“Perché questi ragazzi uccidono?”

Tariq Ramadan:
“Per molte ragioni. La prima naturalmente è l’interpretazione personale che hanno dell’Islam o l’istruzione ricevuta sull’Islam, una visione binaria, che sappiamo provenire da Siria e Iraq, e da alcuni violenti gruppi estremisti che sostengono che i musulmani siano nel giusto e tutti gli altri nel torto. Quindi parlano di oppressione da parte della Francia o degli Stati Uniti, dall’Occidente nel suo complesso, e qui sta il grande sbaglio”.

euronews:
“Qualcuno reputa vi sia anche un fallimento del processo di integrazione in Francia.”

Tariq Ramadan:
“No, non credo abbia attinenza. Credo che la stragrande maggioranza dei musulmani francesi, dei musulmani europei facciano parte della società e osservino queste reazioni in una sorta di totale consenso da parte delle comunità presenti in Occidente, nel condannare quello che sta succedendo. Credo sia qualcosa di marginale e che non abbia a che fare con il processo generale. In termini storici la comunità musulmana fa ormai parte della società europea e occidentale e dobbiamo evitare di porci ogni volta la stessa domanda.”

euronews:
“Secondo Lei la Francia è un Paese sempre più razzista?”

Tariq Ramadan:
“No e credo che generalizzare sia completamente sbagliato. La Francia non è razzista, anche se vi sono delle figure razziste in Francia.”

euronews:
“Lei vive in Gran Bretagna al momento. Che differenza c‘è fra i due paesi, le comunità musulmane sono trattate diversamente?”

Tariq Ramadan:
“Abbiamo una realtà transnazionale in Germania, in Belgio, in Francia e anche in Gran Bretagna , dove il partito UKIP tende a stigmatizzare gli immigrati e i musulmani e afferma che l’Islam è avverso al continente europeo. La mia posizione è esattamente opposta: l’Islam è una religione europea, una religione occidentale e dobbiamo accettarla e condividere il nostro futuro insieme.”

euronews:
“Pensa che uno degli obiettivi dei terroristi sia creare questa divisione, questa islamofobia e generare maggiore radicalizzazione?”

Tariq Ramadan:
“Quello che vogliono è nutrire l’islamofobia, nutrire questo senso di alienazione e di frustrazione. Ecco perché dobbiamo fare attenzione, questo è quello che vado dicendo ai musulmani di tutto il mondo, fate esattamente l’opposto di ció che vorreste fare, ma non isolatevi, non state ai margini, socializzate, siate visibili, alzate la voce, siate la voce di chi non ce l’ha, della silenziosa maggioranza contraria a ciò che sta accadendo”.

euronews:
“L’Islam viene visto in modo sempre più violento, cresce una visione spaventosa della religione. Lei crede che questo continuerà?”

Tariq Ramadan:
“Non possiamo sapere cosa succederà. Questa è ancora una volta troppo marginale rispetto alla forte presenza musulmana.”

euronews:
“Ma cresce…”

Tariq Ramadan:
“Sta crescendo, ma è ancora molto marginale. Deve sapere che passo il 90% del mio tempo a cercare di far capire ai media cosa l’Islam non è, nessuno mi chiede di dire invece cosa è l’Islam, quali siano i suoi valori, la spiritualità che condividiamo. Vengo sempre messo sulla difensiva, “mi dica perché lei non è un pericolo?” Perché non si vuole invece che io dica perché sono un valore aggiunto per questa società, che cosa posso portare? La percezione dei musulmani in Occidente è sempre del tipo “o fai apologia oppure sei sulla difensiva”. Dobbiamo smettere di parlare in questo modo a noi stessi: in fin dei conti, io sono occidentale quanto lei e sono una parte musulmana del nostro futuro.”

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