Lapo Elkann: la mia prima ispirazione sartoriale? Le auto di Scaglietti

Lapo Elkann: la mia prima ispirazione sartoriale? Le auto di Scaglietti
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Di Euronews
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Elegantemente ribelle, erede di casa Agnelli e tra gli azionisti di maggioranza del gruppo Fiat, Lapo Elkann è noto per la creatività del suo marchio di accessori di abbigliamento, Italia Independent Group, e per una vita decisamente sopra le righe.

Biografia

  • Nato il 7 ottobre 1977, Lapo Elkann è nipote di Giovanni Agnelli e uno dei più giovani eredi della dinastia che fa capo alla Fiat. Pur non occupandosi più direttamente del gruppo di famiglia, in passato ha contribuito a rilanciarne l’immagine con una serie di gadget, alcuni legati alla Grande Punto e alla Fiat 500. Imprenditore di successo, dal 2007 è entrato nella produzione e vendita di accessori di abbigliamento. Oggi è presidente di Italia Independent e Independent Ideas.
  • Considerato da molti “l’enfant terrible” di casa Agnelli, gode dell’attenzione pressoché costante dei tabloid: per quattro volte di seguito è stato nominato Best Dressed Man dalla rivista Vanity Fair. Al centro delle cronache è anche la sua vita privata. Nel 2005, fece scalpore il suo ricovero per abuso di cocaina, dopo una notte trascorsa in compagnia di una trans. Recentemente, ha raccontato in un’intervista di aver subito abusi sessuali all’età di tredici anni.

Isabelle Kumar, euronews: “Come ci si sente a essere cresciuti in casa Agnelli, la famiglia di imprenditori più nota d’Italia?”

Lapo Elkann: “Se devo parlare di me stesso, mi limito a parlare di Lapo, e non degli Elkann o degli Agnelli, della dinastia o degli affari di famiglia. Perché la verità è che la mia vita è altro”.

Isabelle Kumar: “Lei è considerato un simbolo di stile, è globalmente riconosciuto come tale. Quale è stata la sua prima ispirazione sartoriale, in fatto di stile?”

Lapo Elkann: “Direi che la prima ispirazione sartoriale sono stati i disegni delle autombobili di Scaglietti. Era un carrozziere, un disegnatore di auto, e ha disegnato diverse Ferrari d’epoca, impiegando una doppia tonalità di colori. Quegli stessi colori li ho usati su vestiti e altri prodotti che niente avevano a che fare con le auto”.

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