Francia-Germania: c'eravamo tanto amati.....

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Il Presidente della repubblica francese Francois Hollande ha partecipato alle celebrazioni dei 150 anni del partito socialdemocratico tedesco a Lipsia. Un gesto per scongelare l’amicizia franco-tedesca, messa a dura prova dalle diverse perfomance economiche.

Appaiono lontani i tempi in cui il cancelliere tedesco Angela Merkel accoglieva sorridente il neo eletto Francois Hollande. Allora la strana coppia voleva dimostrare di sapere andare oltre le divergenze politiche, ma in un anno le differenze sono emerse.

Mentre la disoccupazione francese balza all’undici percento, in Germania è circa la metà, 5.4%. Berlino vanta un surplus di esportazioni, Parigi ha un deficit commerciale.

E la stampa rincara: per i socialisti francesi, la politica europea della Merkel è guidata da un intransigente egoismo. Mentre secondo indiscrezioni della stampa tedesca Berlino deride la scarsa competitività francese.

All’ultimo summit europeo Merkel e Hollande mostravano visi tesi ma il presidente francese ha invitato il cancelliere tedesco a Parigi il prossimo 30 maggio, un modo per smorzare i toni e rilanciare l’asse franco-tedesco in vista del prossimo vertice europeo.

Quale futuro per la coppia Merkel-Hollande, e in che modo le relazioni franco-tedesche influenzano l’Europa? Ne abbiamo parlato con Jan Techau, direttore del think thank Carnegie Europe a Bruxelles.

Rudolf Herbert, Euronews:
“Il presidente francese Francois Hollande ha recentemente proposto un governo economico per i paesi della zona euro ed ha fatto appello alla coppia franco-tedesca. Sono solo parole?”

Jan Techau, direttore di Carnegie Europe:
“Ritengo che questo mostri il bisogno di Francois Hollande di partecipare al dibattito sull’Europa, un dibattito che lui ha osservato esclusivamente dal punto di vista della crisi e per il quale è stato accusato di non fare nulla di decisivo per contribuire. Ora vuole rigirare la situazione e passare all’offensiva, vuole riportare la Francia ad essere motore dell’integrazione”.

Rudolf Herbert, Euronews:
“La Germania ha accusato la Francia di essere reticente alle riforme, mentre Parigi accusa la Germany di insistere sulle politiche di austerità. E’ possibile che i due paesi avvicinino le loro posizioni?”

Jan Techau, direttore di Carnegie Europe:
“C‘è stato un timido tentativo, la Germania ha accettato di concedere piu’ tempo per l’applicazione del programma di austerità, per riportare il bilancio in ordine. Ma le diverse posizioni economiche di Francia e la Germania sono precedenti alla crisi. C‘è anche uno scontro di culture, uno scontro che ha sempre fatto parte della loro relazione. A causa della crisi, questa frattura si è acuita: i tedeschi sono piu’ liberali, piu’ a favore del libero scambio, predisposti al contenimento dei salari, mentre la Francia dà maggiore importanza allo stato. La libertà di iniziativa imprenditoriale e le piccole medie imprese sono meno importanti da un punto di vista francese.”

Rudolf Herbert, Euronews:
“E’ questa la causa del conflitto franco-tedesco, per cosi’ dire?”

Jan Techau, direttore di Carnegie Europe:
“Il nodo della questione è che la Germania ha iniziato circa 10 anni fa a fare le sue riforme. Questo salto di qualità la Francia non lo ha fatto negli ultimi venti e nemmeno trent’anni. E non funzionerà piu’. Non lo permettono i mercati, ne’ la globalizzazione, né il debito francese. Un altro punto è che la Germania ha riformato da sola il suo sistema politico, mentre sembra che in Francia la classe politica e il sistema politico siano fossilizzati e che ci vogliano quasi dei poteri da superman per portare avanti delle riforme”.

Rudolf Herbert, Euronews:
“L’Europa puo’ rimettterci nel lungo termine se non ci sarà un accordo?”

Jan Techau, direttore di Carnegie Europe:
“La mancanza di accordo nel lungo termine non fa bene all’Europa. Ma non bisogna dimenticare che nella storia dell’integrazione europea le divergenze sulle questioni fondamnentali sono normali. E’ meglio avere piu’ discussioni ed avere alla fine qualcosa di solido, piuttosto che avere qualcosa molto velocemente che deve essere riformato ancora qualche anno dopo”.

Rudolf Herbert, Euronews:
“Sembra che in autunno la signora Merkel sarà confermata alla cancelleria per la terza volta. Se cosi’ fosse, cosa succederà alla coppia franco-tedesca?”

Jan Techau, direttore di Carnegie Europe:
“Penso che la parte francese di questa relazione sia molto piu’ importante di quella tedesca. Anche se avessimo un cambio di governo in Germania e avessimo un cancelliere socialdemocratico cosa che appare improbabile, ma non completamente impossibile, la polica tedesca non cambierebbe sostanzialmente. E’ piu’ importante che la Francia tenga le sue riforme sotto controllo e trovi una direzione economica piu’ realistica. Questo avrebbe immediate conseguenze sulla relazione franco-tedesca. E’ questo il vero ostacolo”.

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