Il recente via libera in Francia al cosiddetto “matrimonio per tutti” ha ridestato nel paese un’ondata omofoba di violenze verbali e fisiche.
In video-messaggio da Tolone, Thibaud si rivolge a noi per conoscere la situazione in altri paesi e sapere se esista una risposta istituzionale a livello europeo.
A rispondergli è Evelyne Paradis, direttore esecutivo dell’associazione ILGA-Europe.
“La prima cosa da sottolineare – dice – è che l’omofobia e il rifiuto dei transessuali esistono e continueranno a esistere ovunque. In parte sono dovuti all’ignoranza, in parte alla paura. E in parte ancora all’odio”.
“Quanto vediamo in diversi paesi europei – prosegue Evelyne Paradis – è che non appena lesbiche, gay, bisessuali e transessuali acquistano maggiore visibilità, spesso si registra poi un incremento delle manifestazioni omofobiche nella sfera pubblica. Ciò che è deplorevole – e che abbiamo visto in Francia – è purtroppo che spesso leader politici e personaggi pubblici cavalcano il dibattito su temi come il matrimonio fra persone dello stesso sesso, per alimentare questa omofobia a fini politici”.
“Esiste una risposta organica da parte dell’Unione Europea? Purtroppo non ancora. Quanto già esiste a livello europeo è una serie di tutele contro le discriminazioni sul fronte del lavoro. Si tratta però di una sfera limitata, a cui sfuggono per esempio le violenze subite in strada o le discriminazioni invece subite a scuola, o nell’accesso alla sanità. In tutti questi ambiti mancano ancora delle tutele a livello europeo”.
Per saperne di più:
www.ilga-europe.org