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Trevor Steven: "Il mio football, la mano di Maradona, la mia nuova vita a Dubai"

Trevor Steven: "Il mio football, la mano di Maradona, la mia nuova vita a Dubai"
Diritti d'autore  euronews

DUBAI (EMIRATI ARABI) - Vi ricordate di Trevor Steven?

Gli appassionati di calcio inglesi lo ricordano sicuramente, viste le sue 36 presenze (e 4 gol) con la maglia bianca della nazionale di Sua Maestà.

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Per gli altri calciofili, è comunque un nome conosciuto, che affonda le sue radici calcistiche oltre 30 anni fa.
Trevor Steven era la "saetta" di centrocampo dell'Everton che nel 1985 vinse la Coppa delle Coppe (3-1 al Rapid Vienna a Rotterdam: uno dei gol segnato proprio da Steven), l'ultimo trofeo per i club britannici prima della squalifica dovuta ai fatti dello stadio Heysel di Bruxelles (Juventus-Liverpool, 29 maggio 1985).

Ora, a 56 anni, Trevor Steven vive da quasi un decennio a Dubai.
Qui, per Euronews, lo ha incontrato e intervistato la giornalista Jane Witherspoon.

- Jane Witherspoon, Euronews:
"Ha avuto una carriera così variegata! Ci riporti indietro ai primi tempi e a come ha iniziato".

"Un sogno che si è avverato"

Trevor Steven, ex calciatore inglese:
"La mia carriera calcistica inizia a 16 anni. Ho lasciato casa a quell'età e ho letteralmente iniziato una nuova vita. Studiavo. Ero bravo a scuola, ma ho avuto la possibilità di diventare calciatore. E in quel periodo sono diventato un apprendista calciatore. Così il Burnley Football Club è stata la mia prima squadra. È stato un sogno che si è avverato: sinceramente quando ero a scuola non sognavo di arrivare così lontano".

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"Quando sei calciatore, prendi ogni giorno come viene. Ed è proprio quello che ho fatto io. E, un passo alla volta, ho finito per avere una carriera di grande successo".

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- Jane Witherspoon, giornalista di Euronews:
"Beh, l'ha fatta veramente... Ha giocato per alcune delle più grandi squadre d'Europa. Ha vissuto un grande periodo all'Everton... Sir Alex Ferguson l'ha inseguita per un po', vero?"

"Meglio i Rangers che il Manchester United"

Trevor Steven, ex calciatore inglese:
"Si, l'ha fatto. Avrei potuto andare al Manchester United, dopo l'Everton. Ma in realtà sono andato ai Glasgow Rangers. Fu una scelta forse un po' discutibile. Ma è andata cosi. Il gioco cambia. Le grandi squadre possono cambiare. Il Manchester United è sempre stato grande. Ma i Glasgow Rangers di allora erano una grande squadra. Ho scelto io di andarci. Graeme Souness era il manager e mi sono divertito in Scozia.
Sono del nord dell'Inghilterra, vicino alla Scozia, quindi è stato quasi come tornare a casa. Erano altri tempi, diversi da oggi, in cui la Premier League attira tutti i giocatori e tutti vogliono venire nel campionato inglese. Ero nell'epoca in cui era bello trasferirsi all'estero".

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La figurina di Trevor Steven per i Mondiali 1986.Web

"A Marsiglia mi sono divertito un sacco"

- Jane Witherspoon, Euronews:
"E poi Marsiglia...".

Trevor Steven, ex calciatore inglese:
"Sono andato a Marsiglia e mi sono divertito un sacco. Ho giocato con Didier Deschamps! Didier e io a centrocampo, con in attacco Jean-Pierre Papin, la leggenda di Marsiglia".

- Jane Witherspoon, Euronews:
"Com'è stato? Un ragazzo del nord dell'Inghilterra che si trasferisce nel sud della Francia per giocare a livello internazionale".

Trevor Steven, ex calciatore dell'Inghilterra:
"È stata un'avventura, ovviamente. Avevo già fatto un po' di carriera prima di trasferirmi in Francia. Ma quando sei un calciatore, devi fare le cose molto velocemente. A 16 anni sai che devi emergere entro i 18-19 al massimo... Devi imparare in fretta, perché stai entrando in un mondo adulto e devi capire che non sei più un ragazzino che calcia un pallone, ma che ora hai a che fare con gli adulti. Entri nello spogliatoio e hai 16-17 anni, e ci sono 31enni-32enni che hanno già fatto la loro carriera. E devi competere con loro, con le loro capacità e la loro ambizione di continuare a giocare".

Euronews
Trevor Steven e Jane Witherspoon durante l'intervista realizzata a Dubai.Euronews

"Quel gol di Maradona con la mano..."

- Jane Witherspoon, Euronews:
"Non è andata male. perché ha giocato per l'Inghilterra ed è stato ai Mondiali, credo fino alla semifinale".

Trevor Steven, ex calciatore dell'Inghilterra:
"Ho giocato in due Mondiali. Ero in campo nella famosa partita di Maradona, la mano di Dio...".

"Giocare contro Maradona è stato incredibile. Non ci potevo credere di essere davvero lì".
Trevor Steven
56 anni, ex calciatore della Nazionale inglese

- Jane Witherspoon, Euronews:
"Com'è andata?"

Trevor Steven, ex calciatore inglese:
"Beh, faceva molto caldo, a Città del Messico nell'estate dell'86. E c'era stata la guerra delle Falklands con l'Argentina... C'era grande attesa, grande tensione... Ma giocare contro Maradona in quel periodo era incredibile. Sapete, non potevo crederci, ho dovuto dare un pizzicotto per essere sicuro che fosse tutto vero... Quattro, cinque anni prima andavo ancora a scuola! E poi, all'improvviso, mi trovo su questo enorme palcoscenico dello stadio Azteca di Città del Messico...".

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La celeberrima "Mano de Dios" di Maradona.Web

Il rischio depressione

- Jane Witherspoon, Euronews:
"Quando si è al vertice, a volte arriva la caduta. Sentiamo molte star dello sport che soffrono di depressione. Credo che al momento...".

Trevor Steven, ex calciatore inglese:
"E' un problema...".

- Jane Witherspoon, Euronews:
"E' un argomento di cui si ora si parla. Come si affronta la questione?"

Trevor Steven, ex calciatore inglese:
"Beh, è stata una di quelle cose che sono sempre state nascoste sotto il tappeto. Solo le persone più coraggiose hanno parlato di come si sentono. E hanno incoraggiato altri a farlo. È una cosa difficile, molto difficile. E penso che nello sport, a causa della veloce fine della carriera, ci vuole un po' più di tempo...".
"Adattarsi al fatto che il telefono non squillerà più. Al fatto che non avrai più un lavoro. Non hai più la routine. Non hai uno scopo quando ti svegli la mattina, dove tutto quello che ti serviva prima era andare dalla tua squadra e vedere i tuoi compagni e goderti il cameratismo che c'era. Quando non c'è più è davvero dura, ma è bello sentire il Principe William, il Principe Harry. Sono stati molto aperti...".

- Jane Witherspoon, Euronews:
"...a parlare dei loro problemi".

Trevor Steven, ex calciatore inglese:
"Sì, di quello che hanno dovuto passare (la morte della madre Diana, ndr) e penso che parlarne - anche da parte di personaggi famosi - sia molto importante. Ed è una grande cosa".

"Da quasi otto anni vivo a Dubai"

Euronews

- Jane Witherspoon, Euronews:
"Così, una volta terminata la carriera di calciatore professionista, ha fatto una gran cambiamento verso una nuova carriera e ha scelto di trasferirsi a Dubai. Perché?"

Trevor Steven, ex calciatore inglese:
"Ormai sono qui da quasi otto anni e amo l'ambiente, amo la città di Dubai. Ma bisogna continuare a fare affari e a svilupparsi, come persona, come individuo. Quindi mi sono appassionato a varie cose. Ho una filiale di una società con sede nel Regno Unito, Play on Pro, che si occupa di dare un futuro agli sportivi dopo il ritiro dallo sport, assicurandoci del giusto valore promozionale della loro immagine. Dubai è un luogo in cui i calciatori amano venire, quindi mi capita spesso di incontrare molti di questi ex colleghi, posso incontrarli e raccontare loro quello che stiamo facendo. Stiamo cercando di costruire qualcosa e di mantenere l'indispensabile cameratismo".

- Jane Witherspoon, Euronews:
"Abbiamo molte Accademie di calcio qui. Ha mai fatto parte di queste o non è un tipo di direzione che le interessa?".

"Anche mia figlia gioca a calcio"

Trevor Steven, ex calciatore inglese:
"No, non lo è. Non è una cosa che voglio fare. Ma mia figlia ora ha lasciato Dubai, ha studiato qui e qui ha cominciato a giocare. Così è stata tesserata per il Reading Football Club e ha solo 17 anni. Sta facendo la John Madejski Academy, in Inghilterra. Sta facendo i suoi esami a scuola e continua ad allenarsi".

"Gazza era semplicemente geniale".
Trevor Steven
56 anni, ex calciatore della Nazionale inglese

- Jane Witherspoon, Euronews:
"Quest'anno è il 30esimo anniversario della Coppa del Mondo di calcio in Italia, in cui ha giocato".

"30 anni fa, i Mondiali di Italia '90. Sembra ieri..."

Trevor Steven, ex calciatore dell'Inghilterra:
"È stato un sogno d'infanzia giocare ai Mondiali e, soprattutto, giocare in quella prima Coppa del Mondo dell'86. Ma il '90 è stato fantastico. Come dice lei, sono passati 30 anni da allora, il che è un po' spaventoso, mentre sono seduto qui a guardarmi indietro, perché mi sembra che sia accaduto ieri. E per molti dei calciatori moderni è stata la loro prima vera idea di cosa fosse un Mondiale. Sto parlando di Steven Gerrard e anche di ragazzi più giovani, come Harry Kane. Dicono sempre che Italia '90 è il primo mondiale di cui hanno sentito parlare. Ad Harry Kane, che è nato nel 1993, l'hanno sicuramente raccontato quello che accadde nel '90".

- Jane Witherspoon, Euronews:
"Mi ricordo che Gazza piangeva!"

Web
Le lacrime di "Gazza", al secolo Paul Gascoigne, al termine della semifinale persa contro la Germania ai Mondiali 1990.Web

"Gazza era geniale"

Trevor Steven, ex calciatore inglese:
"Beh, Gazza era l'idolo del momento... Era semplicemente geniale. Ho giocato con lui anche ai Glasgow Rangers, ma giocare per l'Inghilterra a Italia '90 è stato fantastico, quando lui era il tipo di giocatore che poteva fare la differenza tra l'essere normali ed l'essere potenziali vincitori. Sì, sono ricordi così vivi. Bobby Robson (1933-2009) era il manager ed è stata un'esperienza davvero emozionante. Avevamo alcuni giocatori eccezionali come Chris Waddle, Gary Lineker e lo stesso Paul Gascoigne. Calciatori fantastici. Ed eravamo molto uniti. In semifinale con la Germania siamo andati ai rigori e abbiamo sentito che avremmo potuto vincere. Ma il calcio non è fatto di "se", "ma" e "forse".

- Jane Witherspoon, Euronews:
"Ma penso anche che quella squadra che lei ha menzionato abbia cambiato le cose. Quella è stata la generazione di calciatori che ha fatto da apripista alle superstar che vediamo oggi".

Trevor Steven, ex calciatore dell'Inghilterra:
"È stato perché la Premier League è arrivata nel '91 o '92 credo, e c'è stata una vera e propria rivoluzione, una sorta di legame tra il football e tutta l'Inghilterra".

"Il calcio mi dà ancora i brividi"

- Jane Witherspoon, Euronews:
"Cosa le riserva il futuro?"

Trevor Steven, ex calciatore inglese:
"Ho sempre cercato di far crescere le aziende, perchè con il calcio di livello mondiale, giocare da professionista è come lavorare in una grande azienda... Continuo a fare tutto quello che mi permette di restare in contatto con lo sport che amo. Quindi ogni opportunità che mi si presenta in questo senso, o qualunque cosa mi venga in mente per parlare di calcio, mi piace molto.
Tutto ciò che ha a che fare con il calcio mi fa ancora venire i brividi".

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Il sorriso di Jane Witherspoon, corrispondente da Dubai per Euronews.Euronews

Link utili

Play on Pro 

Inghilterra-Argentina: la storia (del calcio) racconta...

La famosa partita della "Mano de Dios" di Diego Maradona si disputò il 22 giugno 1986 allo stadio "Azteca" di Città del Messico.
L'Argentina si schierò con: Pumpido in porta, Brown, Cuciuffo e Ruggeri in difesa; Batista, Burruchaga, Enrique, Giusti e Olarticoechea a centrocampo; Maradona e Valdano in attacco. CT: Carlos Bilardo. Nella ripresa entrò Tapia.
Rispose l**'Inghilterra** con: Shilton tra i pali, linea difensiva con Stevens, Fenwick, Butcher e Samson; a centrocampo Hodge, Steven, Hoddle e Reid; in attacco Lineker e Beardslay. CT: Bobby Robson. Nella ripresa entrarono Waddle e Barnes. 
Arbitro: il tunisino Ali Bennaceur.
Doppietta di Maradona ad inizio secondo tempo: al 51' (il famosissimo gol di mano) e al 55', con l'azione in serpentina che portò a quello che è definito il "gol del secolo".

Solo nel finale, all'81, arrivò il gol della bandiera inglese siglato da Gary Lineker.

Ma nella storia delle sfide infuocate tra Inghilterra e Argentina c'è anche quella di giusto vent'anni prima, durante i Mondiali inglesi del 1966. Quarti di finale.
Si gioca a Wembley, sabato 23 luglio 1966.
Alf Ramsey sulla panchina inglese, Juan Carlos Lorenzo - poi anche alla Lazio - su quella dell'Argentina.
L'arbitro è il tedesco Kreitlein.

(web)
Il momento dell'espulsione di Rattin.(web)

La gara scivola via sullo 0-0, partita più complicata del previsto per i padroni di casa.
Fino a quando, all'improvviso. senza un apparente motivo, al 35' del primo tempo il direttore di gara espelle il capitano argentino Antonio Ubaldo Rattin.
Succede il finimondo. Rattin è un gigante di un metro e 90, vuole spiegazioni, non capisce il perchè del cartellino rosso, non vuole lasciare il campo, non ha fatto nessun fallo. L'arbitro, alcuni giorni dopo, confesserà: "Rattin mi aveva guardato male". Il capitano e numero 10 dell'Argentina non sa darsi pace, viene accompagnato fuori dal campo a forza dai compagni, ma resta a bordo campo, sedendosi - e pulendosi le scarpe - addirittura sul tappeto rosso riservato alla famiglia reale (pare che in tribuna ci fosse la Regina Elisabetta), scatenando l'ira del pubblico inglese, che comincia a insultare Rattin e a tirare in campo di tutto.
La partita diventa una battaglia, gli argentini picchiano duro e Ramsey, alla fine, li definirà "animali".
In 11 contro 10, l'Inghilterra segna a 12 minuti dalla fine con Geoff Hurst, prendendo il volo verso la vittoria nel suo primo e unico Campionato del Mondo.

Risorse addizionali per questo articolo • EDIZIONE ITALIANA: CRISTIANO TASSINARI