La Commissione europea difende il Green Deal a Davos

Una folta delegazione della Commissione europea è intervenuta al Forum economico mondiale di Davos
Una folta delegazione della Commissione europea è intervenuta al Forum economico mondiale di Davos Diritti d'autore Markus Schreiber/Copyright 2024 The AP. All rights reserved
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Di Gregoire Lory
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I commissari Maros Šefčovič e Wopke Hoekstra, intervenuti al Forum economico mondiale di Davos, raccontano a Euronews le difficoltà ma anche le opportunità del Green Deal

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Difendere il Green deal e convincere investitori e partner internazionali della fattibilità delle poitiche climatiche dell'Unione. Questo l'obiettivo della Commissione europea a Davos, dove i principali attori finanziari e industriali del pianeta si riuniscono nel Forum economico mondiale. 

"L'Ira statunitense o i sussidi cinesi stanno rendendo le cose molto difficili per le nostre imprese"
Maros Sefčovič
Vicepresidente della Commissione europea con delega al Green Deal

Il vice-presidente, incaricato del tema, Maros Sefčovič, ha illustrato a Euronews le contromisure alle politiche di Cina e Stati Uniti.

"Dobbiamo essere consapevoli del fatto che l'Ira statunitense o i sussidi cinesi stanno rendendo le cose molto difficili per le nostre imprese e quindi stiamo adeguando la nostra politica commerciale e sugli aiuti di Stato perché le imprese vedano chiaramente che siamo pronti a lottare per la nostra industria e vogliamo che prosperino in Europa".

Le difficoltà del Green Deal

Convincere i partner internazionali, certo, ma anche gli stessi europei, in alcuni casi scoraggiati dalle conseguenze sulla vita quotidiana dei provvedimenti del Green Deal. La Commissione riconosce che, di fronte alle difficoltà economiche e geopolitiche, è difficile sostenere la causa del cambiamento climatico. 

Ma resta fiduciosa per l'obiettivo della neutralità climatica entro il 2050, come spiega Wopke Hoekstra, commissario responsabile per il Clima.

“È molto importante, da un lato, continuare la nostra azione per il clima. Ma allo stesso tempo dobbiamo affrontare le giustificate preoccupazioni sulla competitività, sulla possibilità di continuare a vivere una vita dignitosa. Penso che le due cose possano e debbano andare di pari passo: l’azione per il clima e l'inclusione di tutti i cittadini”.

Le elezioni europee di giugno saranno il vero banco di prova, per capire se la lotta al cambiamento climatico è davvero una priorità per i cittadini europei.

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