Superlega: Uefa e Fifa violano il diritto europeo, secondo la Corte di Giustizia Ue

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Di Vincenzo Genovese
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La Corte di Giustizia dell'Ue accoglie un ricorso contro il monopolio di Uefa e Fifa sulle competizioni calcistiche internazionali. La Superlega celebra la sentenza e presenta un nuovo format a 64 squadre

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La decisione potrebbe rivelarsi un terremoto per il mondo del calcio: Fifa e Uefa hanno abusato della loro posizione dominante nel vietare il progetto della Superlega, lanciato nella primavera 2021 da dodici fra le squadre più ricche e titolate d'Europa e subito naufragato, soprattutto per la minaccia, delle due federazioni, di sanzioni a giocatori e club che vi avrebbero partecipato.

"Le norme della Fifa e della Uefa sull'autorizzazione preventiva delle competizioni calcistiche tra club, come la Superlega, violano il diritto dell'Unione", si legge nel comunicato della Corte, che si è pronunciata in seguito a un ricorso presentato dalla Superlega presso un tribunale spagnolo e successivamente trasferito alla giustizia europea proprio per valutare la possibile situazione di monopolio sull'organizzazione delle competizioni calcistiche internazionali.

Uefa e Fifa, gli organismi che governano rispettivamente il calcio europeo e globale, hanno imposto restrizioni ingusitifcate minacciando le società della Superlega di esclusione dalle attuali competizioni calcistiche, come la Champions League. Questo non significa che la SuperLega debba necessariamente essere autorizzata, specifica la Corte, che non si è espressa sul progetto nello specifico, ma soltanto sul comportamento delle due federazioni.

"Vogliamo aiutare i club a creare la competizione calcistica più affascinante del mondo. E i tifosi dovranno poter guardare le partite gratis"
Bernd Reichart
Amministratore delegato A22

"Club liberi": il nuovo progetto della Superlega

"Abbiamo ottenuto il diritto di competere. Il monopolio Uefa è finito. Il calcio è libero. I club sono ora liberi dalla minaccia di sanzioni e liberi di determinare il proprio futuro". ha detto commentando la decisione della Corte Bernd Reichart, amministratore delegato di A22.

"La Corte di Giustizia europea è la più alta corte dell'Ue: pertanto questa sentenza non può essere impugnata e apre la strada alla creazione di una nuova competizione più entusiasmante a livello europeo in cui i club possono determinare il proprio futuro".

 La società che rappresenta la Superlega ha subito lanciato un nuovo progetto: non più un torneo "chiuso" con 12 partecipanti predefinite, ma un campionato da 64 squadre europee divise in tre serie, con promozioni e retrocessioni sia tra le divisioni che da e verso i campionati nazionali. 

Le competizioni si chiameranno Star League, Gold League e Blu League. Puntano a sostituire Champions, Europa e Conference League, con la differenza che saranno molto più lunghe e impegnative: 14 partite nella fase a gironi da settembre ad aprile, più eventuali quarti di finale e semifinali andata e ritorno, prima della finale in campo neutro. In pratica, le competizioni della Superlega potrebbero sostituire i campionati nazionali per le squadre che vi parteciperanno.

Ai tifosi, Reichart promettela visione gratuita di tutte le partite della competizione.

Il progetto della "nuova" Superlega

La reazione della Uefa

"La sentenza della Corte non significa un avallo o una convalida della cosiddetta Superlega", si legge in una nota ufficiale della Uefa, che dopo l'annuncio ribadisce l'intenzione di proseguire col modello sportivo europeo attuale.

L'organismo che governa il calcio europeo considera il giudizio della corte relativo a "un aspetto tecnico che è stato gi affrontato e risolto a giugno 2022" , confida nella solidità delle sue nuove regole, e che "la piramide calcistica europea basata sulla solidarietà, che i tifosi e tutte le parti interessate hanno dichiarato come il loro modello insostituibile, sarà protetta dalle leggi europee e nazionali contro la minaccia di segregazioni da parte".

La reazione del presidente del Barcellona Joan Laporta

Favorevoli e contrari

In una conferenza stampa nel giorno della sentenza, il presidente della Federazione italiana Giuoco Calcio Gabriele Gravina si è espresso contro un possibile ulteriore campionato ra i club europei". Siamo totalmente contrari, esiste una norma federale per la quale chi aderisce a quel mondo esce dal sistema federale del calcio. Non possiamo impedire l'adesione, ma la scelta, qualora avverrà, deve essere molto chiara. Non è pensabile disputare due o tre campionati all'interno di una serie di organizzazioni". 

"Noi già stiamo lottando al nostro interno sulle date a disposizione sul campionato, potete immaginare cosa succederebbe se ne aggiungessimo un altro", ha detto il presidente. 

Anche molti club europei hanno espresso la loro contrarietà dichiarandosi "fedeli" al sistema attuale dell'UEFA, dall'Inter (che pure faceva parte dei 12 club fondatori della Superlega nel 2021) alla Roma, dal Manchester United all'Atletico Madrid, che in un duro comunicato scrive: "Siamo favorevoli alla tutela della grande famiglia del calcio europeo, alla protezione dei campionati nazionali e, attraverso di essi alla qualificazione sul campo ogni stagione, alle competizioni europee".

Accolgono invece con favore la sentenza le due squadre spagnole che continuano a proporre il progetto della Superlega: Real Madrid e Barcellona. "È una sentenza storica per il calcio e i tifosi", dice il presidente del club madrileno Florentino Pérez, mentre quello della società catalana Joan Laporta ritiene che la sentenza "apra la strada a una nuova competizione calcistica di massimo livello in Europa".

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