La città belga di Anversa, snodo commerciale principale in Europa per i diamanti, continuerà a svolgere un ruolo cruciale anche con le sanzioni ai preziosi russi
Le misure restrittive, recentemente concordate dall'Unione europea dopo lunghe trattative fra i suoi Stati membri, contro i preziosi provenienti dalla Russia, che entreranno in vigore progressivamente nel 2024.
A partire dal primo gennaio sarà vietata l'importazione dei diamanti russi, cioè esratti, processati o raffinati nel Paese. Da marzo, poi toccherà anche a quelli estratti in Russia e lavorati altrove.
Certificati ad Anversa
Ma la città di Anversa resterà uno snodo commerciale importante. Ogni diamante destinato in uno dei Paesi dell'Unione europea dovrà prima essere certificato proprio ad Anversa, che in questo modo non sarà troppo penalizzata dalle misure restrittive che avrebbero al contrario comportato una riduzione degli affari.
Il sistema lo spiega Koen Vandenbempt, preside della facoltà di Economia e commercio dell'università cittadina.
"Si userà un sistema blockchain in cui si registra ogni trasformazione del diamante e sarà possibile monitorare ogni lavorazione. Anversa è sempre stata il centro commerciale più importante per i diamanti. Stavamo perdendo questo primato, ma con il sistema attuale in vigore, che penso sia davvero valido, i flussi di diamanti torneranno in Europa, con un impatto significativo.
Un business redditizio
I Paesi del G7 e dell'Unione europea acquistano il 70% dei diamanti a livello mondiale e le loro sanzioni sono fondamentali per danneggiare un business molto redditizio per la Russia, che da sola produce circa il 30% dei diamanti grezzi al mondo e nel 2021 ha esportato pietre preziose per un valore di circa quattro miliardi di dollari, la maggior parte dei quali tramite un’unica società, Alrosa.