L'Ue raggiungerà l'obiettivo di stoccaggio del gas con mesi di anticipo sulla scadenza

Un adesivo con la scritta "gas naturale" su un tubo dell'impianto della società francese R-CUA, a Strasburgo, nella Francia orientale, il 7 ottobre 2022\.
Un adesivo con la scritta "gas naturale" su un tubo dell'impianto della società francese R-CUA, a Strasburgo, nella Francia orientale, il 7 ottobre 2022\. Diritti d'autore AP Photo/Jean-Francois Badias
Diritti d'autore AP Photo/Jean-Francois Badias
Di Alice TideyEdizione italiana: Cristiano Tassinari
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Questo articolo è stato pubblicato originariamente in inglese

Nonostante la guerra in Ucraina stia continuando e continuerà probabilmente per il secondo inverno consecutivo, le prospettive per i mesi freddi, quest'anno in Europa, sono decisamente meno preoccupanti

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"La buona notizia è che ad oggi lo stoccaggio del gas è all'89,89%, una notizia davvero eccellente", ha dichiarato ai giornalisti Stefan De Keersmaecker, uno dei portavoce della Commissione europea.

Non tutti i Paesi dell'Unione europea dotati di impianti di stoccaggio hanno finora raggiunto il requisito del 90% di capacità, ma il portavoce della Commissione ha espresso un giudizio positivo, aggiungendo che "gli Stati membri vedono e capiscono che è estremamente importante rispettare l'obbligo di riempire i nostri impianti di stoccaggio del gas".

"Si tratta di un processo in corso e siamo sulla buona strada", ha aggiunto Stefan De Keersmaecker.

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"Tutti gli Stati membri dell'Ue sono sulla buona strada per raggiungere l'obiettivo del 90%".ENST - Euronews Stories

L'obiettivo di riempire gli stoccaggi di gas al 90% della capacità entro il 1° novembre 2023, obiettivo che è stato fissato l'anno scorso, in maggio, diverse settimane dopo l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, quando i prezzi dell'energia stavano iniziando la loro scalata verso nuovi livelli record e si temeva che Mosca potesse chiudere del tutto i rubinetti del gas.

Questi timori si sono concretizzati poco dopo, come ritorsione alle numerosi sanzioni economiche imposte a Mosca dall'Ue e all'impegno di bloccare tutte le importazioni di combustibili fossili russi.
Prima della guerra russa in Ucraina, l'Ue acquistava il 40% delle sue forniture di gas proprio da Mosca.

La brusca interruzione delle forniture dalla Russia ha scatenato il timore che l'Ue potesse subire blackout invernali, spingendo i governi a preparare gli scenari peggiori, tra cui l'interruzione dell'energia elettrica a rotazione.
Un inverno mite e una riduzione dei consumi energetici, senza dubbio in parte legata all'aumento delle bollette, hanno fatto sì che questi piani non venissero mai attuati.

Stoccaggio al rialzo, prezzi al ribasso

I livelli di stoccaggio del gas all'inizio di aprile - ovvero alla fine della stagione del riscaldamento - erano pieni al 56%, ben al di sopra della media quinquennale del 34%.

Tuttavia, per evitare che si ripeta il 2022, quando gli Stati membri dell'Ue erano in competizione tra loro per importare gas da fornitori non russi, la Commissione europea ha istituito una piattaforma comune per l'acquisto di gas. L'obiettivo era quello di sfruttare il potere di mercato del blocco dei 27 e abbassare i prezzi per gli acquirenti dell'Ue.

L'esecutivo dell'Unione europea ha definito la piattaforma un "notevole successo", ma non ha fornito dati sui prezzi, dichiarando di non prendere parte alle negoziazioni tra acquirenti e venditori.

I prezzi al Title Transfer Facility (TTF), un hub virtuale per la negoziazione del gas, questa settimana si sono attestati vicino ai 40 euro per megawattora, ben al di sotto dei prezzi a tre cifre registrati per la maggior parte del 2022.

Tuttavia, la dipendenza dai fornitori esteri di gas (ad esempio l'Algeria, nel caso dell'Italia) significa che l'Ue rimane vulnerabile alle fluttuazioni dei prezzi.

L'Unione europea dispone di una capacità di stoccaggio di 100 miliardi di metri cubi (bcm) e di altri 30 miliardi di metri cubi in Ucraina.

Nonostante la guerra in Ucraina stia continuando e continuerà probabilmente per il secondo inverno consecutivo, le prospettive per i mesi freddi, quest'anno in Europa, sono decisamente meno preoccupanti dell'inverno scorso.

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