C'è davvero razzismo nei corpi di polizia europei? Il caso belga

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Di Euronews
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Controlli effetuati su base razziale colpiscono sempre le stesse persone dice uno studio europeo

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Persone appartenenti a minoranze etniche in Europa vengono fermate più spesso dalla polizia rispetto ad altre. Spesso si trovano ad affrontare "trattamenti irrispettosi".

Sono i risultati di un nuovo studio dell'Agenzia europea per i diritti fondamentali - uscito questo martedi' per ricordare che un anno fa moriva lo statunitense George Floyd. La sua scomparsa ha portato in piazza persone di tutta Europa p er protestare e ha spinto l'esperto di diritti umani Sami Nevala a dare un'occhiata più da vicino: "In questo breve rapporto, per la prima volta siamo in grado di confrontare le esperienze della popolazione in generale e le esperienze degli immigrati e delle minoranze etniche quando si tratta di fermi di polizia in Europa. E ciò che troviamo sono notevoli differenze in queste esperienze, sia in termini di quante persone vengono fermate, sia in quanto all'esperienza delle persone quando vengono fermate. E crediamo che queste esperienze possano avere implicazioni in termini di fiducia delle persone nella polizia".

Il rapporto afferma che ci sono "molte situazioni in cui è legittimo fermare le persone - quando si investiga su un crimine o si effettua il controllo del traffico".

Ma la definizione di profili discriminatori - dove la razza o l'etnia è l'unica base della polizia per fermare qualcuno - è illegale.

Con questo rapporto, l'ente per i diritti umani con sede a Vienna spera di attirare l'attenzione dei politici su questi problemi e incoraggiare iniziative in cui la polizia potrebbe ricevere una maggiore formazione su come eseguire questi arresti. Ma ciò richiederebbe denaro e volontà politica, e qui in Belgio i politici ignorano la questione, secondo Youssef Kobo.

Youssef Kobo, imprenditore sociale, A Seat at the Table:  "Le forze di polizia dovrebbero essere al servizio delle comunità e non credo che le tensioni dovrebbero essere lì come invece acade. Conosco le storie di mio padre e dei miei zii e quello che hanno passato. Ed è molto strano vedere che sta ancora succedendo, le stesse identiche storie, essere selezionato a caso, dover mostrare il tuo documento d'identità. assolutamente senza motivo. Le persone sono state fermate ancora e ancora e ancora dagli stessi agenti di polizia. E vedi che la tensione, quell'attrito è abbastanza comune in certe comunità, certe aree e penso che un problema più grande non sono tanti quell che vogliono risolverlo. . E i politici guardano dall'altra parte".

Youssef Kobo lavora sul campo con gente del posto proveniente da quartieri svantaggiati. Cerca di portare questi problemi sotto i riflettori. Crede che le lezioni dalle proteste di Black Lives Matter debbano ancora essere apprese dai politici di tutta Europa, e fino a quando non lo saranno, il razzismo sistemico continuerà ad esistere.

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