E' in scena alla Monnaie di Bruxelles l'opera con le musiche del compositore Mark Grey, che si ispira al romanzo di Mary Shelley. Ma che si allontana dall'horror
A Bruxelles va in scena "Frankenstein", l'opera che si ispira al romanzo di Mary Shelley, pubblicato nel 1818. Il compositore statunitense Mark Grey ha scritto la musicadi quest'opera, diretta da Àlex Ollé, che prova ad allontanarsi dall'immagine horror dell'adattamento cinematografico degli anni '30.
"Analizzamo molto più la psicologia dell'opera", spiega Grey ."Perché la creatura viene scacciata, discriminata e perché la creatura alla fine uccide a causa del suo istinto animale di sopravvivenza".
"Elisabeth è alla fine l'unica che cerca di entrare in contatto con la creatura. Lei non urla, lei cerca di capirla", dichiara la soprano che interpreta la fidanzata di Frankenstein, Eleonore Marguerre. "Penso che questa prospettiva del femminile contro il maschile - lo farò, devo rivoluzionare la scienza - sia molto forte e sia una buona rappresentazione. E' perfetta per la festa della donna".
"Oggi parliamo di una nuova specie, non umana, ma di umanoidi - forse cyborg - e, come la creatura, solleveranno la questione dell'identità? Avranno diritti e dignità? Pagheranno le tasse? Tutte queste domande sono rilevanti perché sono già nel libro", commenta Julia Canosa I Serra, autrice del libretto.
**Frankenstein è in scena alla Monnaie de Munt della capitale belga fino al 20 marzo.
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