Ilaria Salis candidata alle elezioni europee con Alleanza Verdi e Sinistra

Manifestanti per la liberazione di Ilaria Salis
Manifestanti per la liberazione di Ilaria Salis Diritti d'autore / Roberto Monaldo/LaPresse
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Di Euronews
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Ilaria Salis l’insegnante italiana detenuta da 13 mesi in Ungheria perché accusata di aver aggredito un militante neonazista è stata candidata alle elezioni europee da Alleanza Verdi e Sinistra

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"Alleanza Verdi e Sinistra in accordo con Roberto Salis ha deciso di candidare sua figlia Ilaria, detenuta in Ungheria, in condizioni che violano gravemente i diritti delle persone, nelle proprie liste alle prossime elezioni europee". 

Lo affermano in una nota Nicola Fratoianni ed Angelo Bonelli dell'Alleanza Verdi Sinistra (Avs), confermando la notizia data dal Foglio.

Salis, insegnante milanese, è detenuta in Ungheria da più di anno in attesa di processo con l'accusa di aver aggredito un militante neonazista. Se condannata rischia fino a 24 anni di carcere

Il caso ha assunto rilevanza internazionale dopo le immagini trasmesse dal Tg3 in cui Salis era comparsa davanti ai giudici a Budapest a inizio febbraio con manette ai polsi e ai piedi e tenuta al guinzaglio.

In un'udienza del 28 marzo scorso il tribunale aveva negato a Salis la possibilità di scontare la custodia cautelare ai domiciliari, motivando la decisione con la possibilità di fuga.

Il comunicato di Alleanza Verdi e Sinistra sulla candidatura di Ilaria Salis

"In queste ore - spiegano Fratoianni e Bonelli nella nota di Avs- i gruppi dirigenti nazionali stanno discutendo le modalità di questa scelta che vuole tutelare i diritti e la dignità di una cittadina europea, anche dall'inerzia delle autorità italiane per ottenere una rapida scarcerazione in favore degli arresti domiciliari negati con l'ultima decisione dai giudici ungheresi."

"L'idea è che intorno alla candidatura di Ilaria Salis si possa generare una grande e generosa battaglia affinché l'Unione Europea difenda i principi dello Stato di Diritto e riaffermi l'inviolabilità dei diritti umani fondamentali su tutto il suo territorio e in ognuno degli stati membri.

Il nostro - proseguono i due leader di Avs - è un gesto che può servire a denunciare metodi incivili di detenzione, soprattutto verso chi è ancora in attesa di un giudizio. In tal modo Europa Verde e Sinistra Italiana intendono portare nel futuro Parlamento europeo iniziative legislative per la salvaguardia dei diritti delle persone coinvolte in procedimenti penali in tutti i paesi dell'Unione. Nei prossimi giorni sarà convocata una conferenza stampa".

Mentre la premier Giorgia Meloni aveva commentato, rispetto all'ipotesi: «La candidatura non cambierebbe nulla rispetto al lavoro che il governo sta facendo» ma «la politicizzazione di questa materia non so quanto aiuti in sé».

Cosa succede ora a Ilaria Salis: se eletta sarà scarcerata

Secondo Aurora D'Agostino, avvocata dell'associazione dei Giuristi democratici, se eletta al Parlamento Europeo, Ilaria Salis dovrebbe essere scarcerata in base alle regole sull'immunità parlamentare.

D'Agostino, incaricata come osservatrice internazionale, spiega che "Ilaria Salis vedrebbe la fine delle orribili condizioni di detenzione e contenimento che sta subendo nelle carceri ungheres****i".

Avvocato Salis in Ungheria: la sola candidatura potrebbe darle la libertà

Gyorgy Magyar, l'avvocato ungherese di Salis, ritiene però che siano "incerte le conseguenze" della candidatura della sua assistita alle elezioni europee.

"In Ungheria l'immunità parlamentare scatta già dal momento della candidatura, ma non so come sia regolata la materia in Italia", ha detto ancora il legale. 

"Certo, in caso fosse eletta eurodeputata, le spetterebbe l'immunità, e la Corte ungherese per poter proseguire il processo penale a suo carico dovrebbe chiedere la sospensione dell'immunità stessa. Spetterebbe allora al futuro Parlamento europeo di pronunciarsi sul caso".

Tuttavia, è incerto se la Corte considererà l'immunità applicabile o meno, poiché i fatti giudicati nel processo sono precedenti all'elezione. La difesa potrebbe sollecitare la Corte a pronunciarsi in proposito.

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