Elezioni in Croazia: vincono i conservatori, rebus per il nuovo governo

Andrej Plenković
Andrej Plenković Diritti d'autore Darko Vojinovic/Copyright 2024 The AP. All rights reserved
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Il partito Hdz ha vinto le elezioni parlamentari in Crozia. Sconfitti i socialdemocratici del presidente Milanović. I conservatori cercano ora alleati per il nuovo governo

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Netta vittoria del partito uscente dei conservatori (Unione Democratica Croata, Hdz) alle contestatissime elezioni parlamentari di mercoledì in Croazia. Per rimanere al potere però l'Hdz avrà ancora bisogno del sostegno dei gruppi di estrema destra. 

La commissione elettorale statale ha dichiarato che l'Hdz ha ottenuto 60 seggi nel parlamento di 151 seggi. Il partito Socialdemocratico (Sdp) ha ottenuto 42 seggi. Il Movimento per lo Stato di estrema destra si è classificato terzo, con 14 seggi, diventando così il principale artefice dei futuri negoziati per il prossimo governo.

Il voto ha contrapposto i conservatori, guidati dal primo ministro Andrej Plenković, contro un'alleanza di partiti centristi e di sinistra informalmente guidata dal presidente populista Zoran Milanović e dall'Spd.

Plenković: "Pronti a formare il nuovo governo"

"Da domani mattina inizieremo a formare una nuova maggioranza parlamentare per formare il nostro terzo governo", ha detto Plenković nel suo discorso di vittoria. "Voglio congratularmi con gli altri partiti che sono stati sconfitti dall'Hdz".

Il leader sconfitto dei Socialdemocratici, Peda Grbin, ha ammesso: "I risultati non sono certo quelli che tutti noi avremmo voluto. Ma hanno anche dimostrato che due terzi dei croati vogliono un cambiamento. Due terzi dei croati non sono contenti di ciò che sta accadendo nel Paese e di ciò che vedono intorno a loro".

L'affluenza alle urne ha superato il 50 per cento, un record per il Paese. Le elezioni si sono tenute in un momento in cui la Croazia, membro dell'Unione europea e della Nato, è alle prese con il più alto tasso di inflazione della zona euro, la carenza di manodopera, l'immigrazione clandestina e le segnalazioni di una corruzione diffusa.

L'Hdz è in carica da quando la Croazia ha ottenuto l'indipendenza dall'ex Jugoslavia nel 1991. La nazione balcanica è diventata l'ultimo membro dell'Unione europea nel 2013 e l'anno scorso è entrata a far parte dell'area Schengen e dell'eurozona.

Lo scontro tra Plenković e Milanović e la controversa candidatura del presidente a premier

In Croazia il presidente ha un ruolo prevalentemente cerimoniale, mentre il primo ministro esercita la maggior parte del potere politico. Le elezioni hanno rappresentato l'ultimo episodio di una lunga rivalità tra Plenković e Milanović.

Dopo aver fissato le elezioni e aver annunciato a sorpresa la sua candidatura a primo ministro, Milanović ha iniziato a fare campagna elettorale per conto dell'Sdp. Ma i giudici della Corte costituzionale croata sono intervenuti, affermando che la mossa era incostituzionale.

I giudici hanno detto che il presidente non può candidarsi a primo ministro, partecipare alle elezioni parlamentari o fare campagna elettorale a favore di qualsiasi partito, a meno che non si dimetta prima. Milanović si è rifiutato, ignorando apertamente la Corte suprema e continuando a fare campagna elettorale a favore dell'alleanza di sinistra.

Scambio di accuse: "corrotti", "filorussi"

Milanović ha accusato Plenković e l'Hdz di corruzione dilagante e "furto massiccio" di fondi statali, facendo riferimento a scandali passati e presenti, alcuni dei quali finiti in tribunale. Plenković, che guida il governo dal 2016, ha ripetutamente negato le accuse, affermando che Milanović come primo ministro allontanerebbe il Paese dall'Ue e lo avvicinerebbe alla Russia.

Milanović ha spesso espresso una posizione favorevole alla Russia durante la guerra in Ucraina, opponendosi all'addestramento dei soldati ucraini in Croazia e all'invio di armi all'Ucraina perché, a suo avviso, non fa che prolungare la guerra. Ha anche criticato le politiche dell'Ue sull'Ucraina.

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