Gli attacchi russi agli impianti energetici ucraini non sono solo una risposta agli attacchi di Kiev delle settimane scorse alle raffinerie di petrolio russe. Per Putin sono anche un modo per ottenere influenza sul "complesso militare industriale" dell'Ucraina. Kiev abbatte 16 droni su 17
PUBBLICITÀ"Nel settore energetico, sfortunatamente, abbiamo recentemente osservato una serie di attacchi ai nostri impianti energetici e siamo stati costretti a rispondere", lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin nel corso del colloquio con il presidente della Bielorussia Alexander Lukashenko, riporta la Tass.
Tuttavia dietro la scelta degli impianti energetici come bersagli non c'è solo una risposta militare ma una scelta strategica precisa. "Partiamo dal presupposto che in questo modo avremo un'influenza sul complesso militare-industriale dell'Ucraina".
Il ministro dell'Energia ucraino, Herman Halushenko ha dichiarato che l**'80 per cento delle centrali termiche epiù della meta' degli impianti idroelettricidell'Ucraina sono state colpite dai russi.**Il comandante dell'Aeronautica militare Ucraina Mykola Oleschuk ha riferito che dei 17 droni lanciati dalla Russia nella notte, nelle regioni di Mykolaiv, Odessa, Kherson, Dnipropetrovsk, Vinnytsia e Khmelnytsky, 16 sono stati abbattuti.
Attacchi contro impianti nella regione di Dnipropetrovsk
Un incendio è divampato nella notte tra giovedì e venerdì, in un impianto energetico ucraino non lontano da Kryvyi Rih, nella regione di Dnipropetrovsk, per via della caduta dei frammenti di un drone kamikaze russo abbattuto.
Lo riporta il canale Telegram delle Forze di difesa dell'Ucraina meridionale. Le fiamme sarebbero già state domate. "Le infrastrutture energetiche di varie regioni dell'Ucraina sono finite nel mirino del nemico", si legge nella nota.
La Russia ha inoltre attaccato con i droni Sahed gli impianti del sistema energetico nelle regioni di Odessa, Mykolayiv, Kherson e Dnipropetrovsk.
Poche speranze per eventuali negoziati di pace tra Russia e Ucraina
L'ambasciata russa a Berna ha dichiarato che la Russia non ha ricevuto l'invito a partecipare alla conferenza sulla pace in Ucraina prevista per il 15 e il 16 giugno in Svizzera, riporta l'agenzia Ria Novosti. Tuttavia anche se Mosca ricevesse un invito non parteciperebbe, ha sottolineato l'ambasciata.
Il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov ha affermato che fino a quando è in vigore il divieto del presidente ucraino di condurre negoziati con la Russia le trattative tra i due Paesi sono impossibili. Il portavoce ha sottolineato che Putin si è reso disponibile al dialogo mentre il Cremlino non vede aperture da parte di Kiev.
Nel corso del colloquio con Lukashenko lo stesso Putin ha dichiarato di non essersi mai opposto a soluzioni pacifiche per porre fine al conflitto ma ha aggiunto che non negozierà perché costretto da "schemi imposti" da qualcun altro.
La Russia ha respinto la formula di pace del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che prevede il ritiro delle truppe da parte di Mosca, di pagare un risarcimento all'Ucraina e di affrontare un tribunale internazionale per le sue azioni.
Attuare una nuova controffensiva porterà l'Ucraina alla sconfitta, secondo una fonte russa
Una fonte di alto rango del ministero della Difesa russo ha affermato che secondo Mosca l'attuazione da parte dell'Ucraina di una nuova controffensiva porterà alla sconfitta di Kiev e all'inizio del percorso verso la pace alle condizioni russe. Lo riporta l'agenzia russa Interfax. Per la fonte il piano di Zelensky "finirà in un completo disastro".