L'attenzione è al massimo dopo che due settimane fa la Repubblica Ceca ha smantellato un quotidiano online che diffondeva propaganda e disinformazione filorussa che avrebbe anche coinvolto diversi eurodeputati
L'Unione europea chiede sforzi congiunti agli Stati membri per contrastare le interferenze russe negli affari interni in vista delle elezioni europee di giugno.
Gli effetti sulle politiche nazionali e su quella europea della massiccia propaganda russa è da tempo tra le preoccupazioni di Bruxelles, ma ora l'attenzione è al massimo dopo che due settimane fa i servizi di sicurezza della Repubblica Ceca hanno smantellato il quotidiano online Voice of Europe che, nascosto dietro l'apparenza europeista, portava avanti azioni di propaganda e disinformazione filorussa.
La testata avrebbe anche pagato eurodeputati di almeno sei Stati membri per influenzare il dibattito politico e, di conseguenza, l'opinione pubblica. Secondo un'inchiesta di Politicoalmeno 16 i politici, tutti provenienti dall'area di estrema destra, hanno rilasciato interviste video a Voice of Europe, in alcune delle quali si auspicava la sconfitta dell'Ucraina o comunque si criticavano le istituzioni di Kiev.
Dietro il sito ci sarebbe Viktor Medvedchuk, un ex-oligarca ucraino amico del presidente russo Vladimir Putin, immediatiamente inserito nella lista dei sanzionati della Repubblica Ceca, che ha bloccato il sito e avviato un'indagine. Anche il Parlamento europeo ha avviato un proprio procedimento.
Gli eurodeputati chiedono misure contro le persone coinvolte
La vicepresidente della Commissione per i valori e la trasparenza, Vera Jourová, ha dichiarato al Parlamento europeo che Mosca sta cercando di dividere l'Europa.
"La nostra democrazia non può essere data per scontata e il Cremlino continuerà a usare la disinformazione, le interferenze maligne, la corruzione e qualsiasi altro sporco trucco del libro dei giochi autoritari per dividere l'Europa", ha dichiarato Jourová.
Anche gli eurodeputati chiedono che si agisca per fermare Putin e che le persone coinvolte vengano alla luce. Già a febbraio il Parlamento europeo aveva già denunciato in una risoluzione i "continui sforzi della Russia per minare la democrazia europea", chiedendo misure per frenare i tentativi di Mosca di interferire nel processo decisionale dell'Unione.
"Non possiamo permettere questo colpo alla credibilità del Parlamento europeo proprio prima delle elezioni. Queste elezioni sono fondamentali per il futuro del nostro progetto europeo, per continuare a sostenere l'Ucraina nella sua lotta per la sopravvivenza, di fronte alla tirannia del regime di Putin", ha dichiarato l'eurodeputata dei Socialisti e democratici Iratxe García Pérez.
Anche Valérie Hayer, di Renew Europe, ha detto di essere "indignata nel sentire che i membri di questo Parlamento e i candidati alle elezioni europee sono stati pagati dal governo russo e dai suoi intermediari, pagati per fare propaganda, pagati per lavorare contro coloro che li hanno eletti". "Noi di Renew chiediamo i nomi. Vogliamo nomi e cifre", ha chiesto.