Messico, animalisti contro la corrida: manifestazione davanti al Congresso

Animalisti contro la corrida in Messico
Animalisti contro la corrida in Messico Diritti d'autore screenshot AP.
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Di Stefania De Michele
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La protesta degli attivisti per i diritti degli animali segue la decisione di un giudice che ha negato l'ennesima richiesta di sospensione delle corride nell'arena di Plaza de México

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Due anni di stop e un pronunciamento di sospensione del tribunale non sono serviti a fermare le corride in Messico. Uno scempio che gli attivisti per i diritti degli animali hanno nuovamente denunciato con una manifestazione davanti al palazzo del Congresso a Città del Messico. La protesta segue la decisione di un giudice che ha negato l'ennesima richiesta di sospensione nell'arena di Plaza de México.

La decisione del tribunale che riporta in auge la corrida

Dopo due anni di stop, il 28 gennaio 2024, l'arena di Plaza de México, la più grande al mondo, ha ospitato nuovamente una corrida. Il primo torero a esibirsi è stato il matador messicano Joselito Adame. Alla fine della giornata sono stati sei i tori che hanno sporcato del loro sangue l'arena.

Nel maggio 2022, un tribunale locale aveva ordinato la fine della corrida, stabilendo che la pratica violava i diritti dei residenti della città a un ambiente sano e privo di violenza. In appello i giudici hanno annullato il divieto per motivi prevalentemente tecnici, lasciando però irrisolte le questioni di fondo. 

Gli animalisti continuano la loro battaglia

Jaqueline Zuñiga, direttrice del gruppo animalista REDAC, ha dichiarato che continuerà a cercare "una legge che proibisca e caratterizzi la corrida come un crimine". In alcuni Stati come Sinaloa, Guerrero, Coahuila, Quintana Roo e la città occidentale di Guadalajara, le misure giudiziarie ora limitano l'attività. 

Cosa succede al toro prima della corrida

Gli animalisti fotografano una pratica aberrante. Nelle ore precedenti la sua entrata nell’arena, il toro viene sottoposto a numerose pratiche, che possono essere definite tortura: viene tenuto al buio e sottoposto a potenti purghe per renderlo più debole, viene percosso sui reni con sacchi di sabbia, gli vengono scorticate le punta delle corna per renderle più sensibili al dolore.

Per preparare l'animale al combattimento, gli viene cosparsa trementina sulle zampe e vasellina negli occhi per annebbiargli la vista, gli vengono conficcati spilli nelle carni e nei testicoli per farlo agitare e contrastare la sua naturale mansuetudine.

Il giro di affari delle corride in Messico

Allevatori, uomini d'affari e tifosi sostengono che il divieto di corride viola i loro diritti e mette a rischio diverse migliaia di posti di lavoro legati all'attività, che - dicono - genera circa 400 milioni di dollari l'anno in Messico. La National Association of Fighting Bull Breeders in Messico stima che la corrida generi 80mila posti di lavoro diretti e 146mila posti di lavoro indiretti.

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