Secondo l'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica, alla fine del 2023 l'Iran aveva triplicato la sua produzione di uranio arricchito al 60 per cento, avvicinandosi al livello necessario per un'arma nucleare
Dal palco del World Government Summit in corso a DubaiRafael Grossi, Il capo dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea), ha avvertito che l'Iran non è "del tutto trasparente" riguardo al suo programma atomico.
Grossi ha fatto riferimento alle ultime dichiarazioni sulla tv di Stato iraniana di Ali-Akbar Salehi, ex capo dell'agenzia nucleare del Paese, il quale ha lasciato intendere che l'Iran ha tutto ciò di cui ha bisogno per costruire una bomba atomica.
Missili e droni in piazza per il 45° anniversario della rivoluzione islamica
In occasione del 45° anniversario della rivoluzione islamica, l'11 febbraio in piazza Azadi di Teheran hanno sfilato equipaggiamenti militari di fabbricazione iraniana, tra cui missili balistici e da crociera, lanciatori di satelliti, sistemi di difesa, droni shahed, elicotteri e veicoli tattici.
Iran: lanciato un missile balistico a lungo raggio
Il 13 febbraio le Guardie Rivoluzionarie iraniane hanno fatto sapere di aver lanciato per la prima volta un missile balistico a lungo raggio da una nave da guerra. Le immagini dei presunti test di missili balistici sono state trasmesse dalla televisione di Stato.
"Il successo del test ha dimostrato la potenza navale dell'Iran e il miglioramento delle sue capacità navali di colpire qualsiasi obiettivo in tutto il mondo", ha dichiarato il comandante delle Guardie rivoluzionarie Hossein Salami, citato dall'agenzia di stampa iraniana Mehr.
Alla fine del 2023 l'Aiea aveva annunciato che l'Iran ha triplicato la sua produzione di uranio arricchito al 60 per cento: la percentuale è a un breve passo tecnico di distanza dal raggiungimento del livello del 90 per cento, il cosiddetto stadio "weapon grade", necessario per lo sviluppo di armi nucleari.
Solo a novembre l'Aiea aveva fatto presente che l'Iran disponeva di 128,3 chili di combustibile nucleare al 60 per cento, al di sotto del 90 per cento necessario per la costruzione di un'arma nucleare, ma ben al di sopra del 3,67 per cento massimo imposto dall'accordo del 2015, che gli Stati Uniti hanno abbandonato unilateralmente tre anni dopo.