Ucraina: sottratti circa 40 milioni di dollari per l'acquisto di armi, cinque indagati

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militari ucraini Diritti d'autore Alex Babenko/Copyright 2020 The AP. All rights reserved
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Di Euronews Agenzie:  AP
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Cinque persone risultano indagate e una è stata arrestata mentre cercava di attraversare il confine con la Russia. Avrebbero cospirato facendo sparire circa 40 milioni di dollari destinati all'acquisto di armi per la guerra contro Mosca

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I dipendenti di un'azienda ucraina di armi hanno cospirato con i funzionari del ministero della Difesa per appropriarsi indebitamente di quasi 40 milioni di dollari destinati all'acquisto di centomila colpi di mortaio per la guerra con la Russia. Lo ha fatto sapere il Servizio di sicurezza ucraino (Sbu). Sabato cinque persone sono state state indagate e una persona è stata arrestata mentre cercava di attraversare il confine ucraino. Se giudicati colpevoli rischiano fino a 12 anni di carcere.

Versamenti da circa 40 milioni di dollari senza forniture di munizioni

L'indagine risale a fatti accaduti nell'agosto 2022, quando i funzionari firmarono un contratto per proiettili di artiglieria del valore di 39,6 milioni di dollari con la società di armi Lviv Arsenal. Dopo aver ricevuto il pagamento, i dipendenti dell’azienda avrebbero dovuto trasferire i fondi a un’azienda registrata all'estero, che avrebbe poi consegnato le munizioni all'Ucraina.

Tuttavia, secondo gli investigatori, la merce non è mai stata consegnata e il denaro è stato invece inviato su vari conti in Ucraina e nei Balcani. Il procuratore generale dell’Ucraina ha fatto sapere che i fondi sono stati sequestrati e verranno restituiti al bilancio della difesa del Paese.

L'Ucraina reprime la corruzione per entrare nel'Ue e nella Nato

L’indagine arriva mentre Kiev tenta di reprimere la corruzione per accelerare la sua adesione all'Unione europea e alla Nato. I funzionari di entrambi i blocchi hanno chiesto ampie riforme anti-corruzione prima che Kiev possa unirsi a loro.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è stato eletto grazie a una campagna anti-corruzione nel 2019, molto prima dell’invasione su vasta scala dell’Ucraina da parte della Russia nel febbraio 2022. Sia il presidente che i suoi collaboratori hanno descritto i licenziamenti di alti funzionari, in particolare quello nel luglio del 2022 di Ivan Bakanov, ex capo del Servizio di sicurezza dello Stato, come prova dei loro sforzi per reprimere la corruzione.

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