Alluvione Emilia-Romagna, von der Leyen a Forlì tra le proteste. Meloni: Pnrr per la ricostruzione

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e il presidente dell'Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, 25 maggio 2023
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e il presidente dell'Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, 25 maggio 2023 Diritti d'autore Michele Nucci/LaPresse michele.nucci@gmail.com
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Di Michela Morsa
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La presidente della Commissione europea è tornata in Emila-Romagna per discutere di ulteriori aiuti economici per la ricostruzione e la prevenzione del territorio. Destinati alla Regione 1,2 miliardi di euro del Pnrr e oltre 600 milioni di euro dal Fondo di sviluppo e coesione

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Mercoledì la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen è tornata in Emilia-Romagna per mostrare il sostegno dell'Unione europea alle zone duramente colpite dall'alluvione che lo scorso maggio ha travolto la regione, e in maniera minore Toscana e Marche. 

A Forlì von der Leyen ha incontrato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, con cui ha avuto un colloquio di circa un'ora mirato a sbloccare ulteriori aiuti economici europei per la messa in sicurezza del territorio e la ricostruzione a seguito del disastro climatico, che causò 15 morti, quasi 40mila sfollati e 8,8 miliardi di euro di danni

L'arrivo delle due presidenti, sotto la pioggia, è stato accolto da diversi fischi e dal grido "Rispetto, rispetto" lanciato da alcune decine di manifestanti in attesa fin dal mattino. Dalla folla è stato urlato anche "Rispetto per la Romagna, no a questa passerella".

Il Pnrr e la firma dell'accordo per il Fondo di sviluppo e coesione

Pochi giorni dopo l'alluvione, von der Leyen si era presa delle responsabilità e degli impegni a dare delle risposte dal punto di vista europeo, e quelle risposte sono arrivate, ha detto Giorgia Meloni. 

La premier si riferisce alla revisione del Pnrr approvata da Bruxelles, che consente all'Italia di destinare 1,2 miliardi di euro alla ricostruzione dell'Emilia-Romagna, in particolare di investire "sulla difesa idraulica e il ripristino di viabilità e infrastrutture stradali". 

A questi fondi si aggiungono quelli del Fondo di sviluppo e coesione 2021-2027 che, come spiegato da Meloni, è "lo strumento principe per combattere la disparità tra i territori e sono risorse strutturali europee alle quali si aggiungono cofinanziamenti nazionali". All'Emilia-Romagna vengono garantiti 480 milioni di euro a cui si aggiunge un cofinanziamento regionale, per un totale di oltre 600 milioni.

In mattinata è stato firmato l'accordo tra il Governo e la Regione. "Arriviamo a una cifra di 687 milioni di euro che viene mobilitata oggi con questa firma. Complessivamente 92 progetti, poche grandi priorità: non risorse che vengono spese in centinaia di microprogetti, ma scegliere sulle priorità che rappresentano un volano", ha commentato Meloni. 

Ambiente, rete ferroviaria, viabilità, scuole e rigenerazione urbana sono tra le voci principali del pacchetto, che prevede misure particolari di prevenzione e contrasto al dissesto idrogeologico e di sostegno ai territori colpiti dalle alluvioni di maggio.

"Queste risorse consentiranno di portare avanti azioni di risanamento ambientali ma anche il ripristino e la riqualificazione, cioè facciamo ricostruzione ma anche una cosa più importante che è la prevenzione", ha aggiunto la premier, che ha dichiarato di voler trasformare l'Italia "da fanalino di coda nell'utilizzo dei fondi europei, a Nazione che possa diventare un modello". 

Le parole di Ursula von der Leyen

Nel maggio dello scorso anno, la presidente della Commissione europea aveva visitato la città di Cesena, tra i comuni più colpiti dall’alluvione, dicendo alla gente in romagnolo “tin bòta”, di “tenere duro”. 

Questo mercoledì von der Leyen ha ribadito l'impegno e la vicinanza di Bruxelles: "È molto toccante essere di nuovo qui in Emilia Romagna dopo le devastazioni dell'alluvione. Quel che mi ricordo di più è questa enorme massa di fango e l'enorme solidarietà di uomini e donne che si aiutavano l'un con l'altro", ha detto la presidente Ue. 

E ha aggiunto: "Quando sono venuta qui a maggio vi ho detto che dovevate rimanere forti e che l'Europa sarebbe stata al vostro fianco. Adesso voglio dirvi che continueremo a stare al vostro fianco per tutto il tempo necessario alla vostra ripresa. Tin bota, l'Europa rimane con voi!". 

La presidente della Commissione europea ha poi attribuito il disastro di maggio al cambiamento climatico, sottolineando la necessità di lavorare sulla prevenzione. Vediamo il "riscaldamento del globo e gli eventi climatici estremi sono ancor più frequenti. Dobbiamo combattere e prevenire i cambiamenti e vale anche per le nostre economie".

Anche von der Leyen ha poi fatto riferimento all'utilizzo dei fondi europei da parte dell'Italia. "L'Italia è assolutamente in linea con la tabella di marcia del Pnrr: metà dei fondi è stata già erogata e questa è una bellissima notizia", ha detto. 

Le proteste di sindacati, attivisti e alluvionati

Intanto fuori dal Municipio di Forlì sono proseguite per tutta la mattinata le proteste delle associazioni che da mesi contestano le azioni intraprese dal Governo per aiutare le vittime dell'alluvione. Tra i gruppi di protesta l’Associazione nazionale partigiani d’Italia (Anpi), i sindacati, il movimento ambientalista di FridaysForFuture e il comitato Appello per l'Appennino romagnolo. 

“Riteniamo di poter giudicare le poche risposte finora giunte alle urgenze delle terre alluvionate come assolutamente inadeguate, gravemente tardive ed estremamente farraginose”, si legge nel comunicato di convocazione della protesta.

Riunite sotto la pioggia, alcune decine di manifestanti hanno lamentato la "passerella" delle due presidenti: "Questa non è vicinanza ai territori, è solamente campagna elettorale", ha commentato Gianni Fagnoli, esponente dell'Appello per l'Appennino romagnolo. "Non potevamo tollerare che di fronte a questo ci fosse una Romagna silente se non addirittura plaudente. Siamo qui per dire che non faremo da tappetino per le loro passerelle". 

"Stiamo vivendo da otto mesi una situazione drammatica - ha aggiunto Fagnoli - Abbiamo decine di migliaia di persone disperate e rovinate che non hanno avuto assolutamente niente, una ricostruzione che fino ad ora è stata fatta solamente sugli annunci e sulla carta di cui, nel concreto, si sono fatti carico i romagnoli con i propri risparmi e il proprio lavoro". 

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