Gli Stati Uniti bombardano nuovi obiettivi degli Houthi in Yemen, Biden: "Pronti a rispondere"

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Di Euronews Agenzie:  AP
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Washington fa sapere di aver bombardato un'altra postazione dei ribelli Houthi in Yemen. Il presidente degli Stati Uniti Biden assicura nuove reazioni se continueranno gli attacchi alle navi cargo nel Mar Rosso

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Sabato mattina, l'esercito statunitense ha colpito un altro sito controllato dagli Houthi nello Yemen che, secondo quanto riferito, metteva a rischio le navi cargo che transitano nel Mar Rosso. L'azione è arrivata un giorno dopo che Stati Uniti e Regno Unito hanno lanciato un attacco aereo contro i ribelli Houthi. Lo stesso presidente Joe Biden aveva avvertito venerdì che gli Houthi avrebbero potuto subire ulteriori attacchi.

Gli Stati Uniti bombardano ancora postazioni degli Houthi

L'attacco di venerdì ha interessato 28 località e colpito più di 60 obiettivi, cinque le persone morte e sei i feriti, secondo gli Houth. Tuttavia, gli Stati Uniti hanno stabilito che la postazione colpita sabato mattina, un sito radar, rappresentava ancora una minaccia per il traffico marittimo. 

Venerdì la Marina statunitense aveva avvertito le navi battenti bandiera americana di tenersi lontane dalle aree intorno allo Yemen nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden per le prossime 72 ore dopo i primi attacchi aerei. L'avvertimento è arrivato mentre gli Houthi dello Yemen hanno giurato una feroce rappresaglia, sollevando ulteriormente la prospettiva di un conflitto più ampio in una regione già assediata dalla guerra di Israele a Gaza. Funzionari dell'esercito statunitense e della Casa Bianca hanno dichiarato di aspettarsi che gli Houthi tentino di contrattaccare.

Biden: "Risponderemo agli Houthi se continueranno i loro attacchi"

"Ci assicureremo di rispondere agli Houthi se continueranno questo comportamento oltraggioso insieme ai nostri alleati", ha detto Biden ai giornalisti durante una sosta a Emmaus, in Pennsylvania. Alla domanda se ritiene che gli Houthi siano un gruppo terroristico, Biden ha risposto: "Penso di sì".

Il Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha esortato tutte le parti a "non far degenerare ulteriormente la situazione" nel Mar Rosso. Il portavoce delle Nazioni Unite Stephane Dujarric ha sottolineato allo stesso tempo che prima di tutto gli Houthi devono fermare i loro attacchi contro le navi, in conformità con la recente risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.

Il commento degli analisti

Alcuni analisti mediorientali ritengono tuttavia che il coinvolgimento dell'Occidente con la forza non fermerà gli Houthi, ma al contrario darà loro una forte ragione per continuare, in accordo con la loro forte ideologia anti-occidentale. Secondo il ricercatore della Chatam House, Farea al-Muslimi, gli Houthi non innalzano le bandiere "morte all'America" solo per slogan, ma ci credono veramente. Farea al-Muslimi, ricercatrice presso il Programma Medio Oriente e Nord Africa di Chatham House sostiene che qualsiasi conflitto diretto "Occidente contro Houthis" è sicuramente perdente per il movimento yemenita, ma alla fine le perdite saranno maggiori per la comunità internazionale, sotto forma di ingenti risorse spese per dare la caccia agli Houthi in tutto lo Yemen, mentre il Mar Rosso e Bab al Mandab sono di fatto bloccati.

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