USA, sino a 370mila frammenti di nanoplastiche nelle bottiglie d'acqua

Ricercatrice della Columbia University
Ricercatrice della Columbia University Diritti d'autore Mary Conlon/AP
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Di Stefania De Michele
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La ricerca della Columbia University sulla presenza di microplastiche e nanoplastiche nelle bottiglie d'acqua rivela dati allarmanti che possono avere un impatto negativo sulla salute

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Plastica dappertutto, anche in un bicchiere d'acqua. Un nuovo studio della Columbia university rivela che un litro di acqua in bottiglia potrebbe contenere fino a 370mila microscopiche particelle di plastica, 100 volte di più in rapporto alla stima precedente. La media è di 240mila frammenti per litro. 

L'acqua analizzata proviene dagli Stati Uniti ma gli scienziati pensano si tratti di un problema condiviso. L'ambito della ricerca, non inedito, rilancia dati allarmanti che possono avere un impatto negativo sulla salute.

Una volta ingerite con l'acqua, le nanoplastiche (con dimensioni inferiori a 1 micrometro) raggiungono gli organi, possono facilmente penetrare nel rivestimento intestinale, nella placenta e persino nella barriera emato-encefalica, secondo Beizhan Yan, ricercatore della Columbia university.

I test hanno individuato la plastica presente, per il 90% nanoplastiche, il 10% delle quali è risultato essere polietilene tereftalato (PET), il materiale di cui sono fatte le bottiglie stesse.

Secondo l**’International bottled water association**, non ci sono metodi standard per la misurazione delle nanoplastiche e, quindi, non un risultato univoco. Così come è stato evidenziato che, anche in relazione all'impatto sulla salute, le opinioni scientifiche sono diverse.

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