Repubblica democratica del Congo, al voto 44 milioni di persone tra disagi logistici e di sicurezza

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Di Michela Morsa
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La presenza di centinaia di gruppi armati rende impossibile il corretto svolgimento delle elezioni presidenziali, legislative e amministrative. Favorito per la presidenza il presidente uscente Félix Tshisekedi

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Giornata elettorale ad alto rischio nella Repubblica Democratica del Congo. Le elezioni presidenziali (a turno unico), legislative e amministrative sono iniziate con code enormi, ritardi, problemi a trovare il proprio nome sulle liste elettorali e nervosismo. Nella capitale Kinshasa le votazioni sono iniziate con quasi due ore e mezza di ritardo. 

Ai problemi più prettamente logistici, che hanno quasi spinto la Corte costituzionale a rinviare la chiamata alle urne, si aggiungono quelli relativi alla sicurezza: la RDC è uno dei Paesi più popolati dell'Africa - oltre 100 milioni di abitanti - e nel corso di quest'anno 5,8 milioni di persone sono state sfollate a causa di un'allarmante recrudescenza della violenza da parte dei gruppi armati

Nell'est del Paese, l'area più colpita, sono più di 120 le milizie che combattono per il potere e le risorse o per proteggere le proprie comunità, rendendo impossibile il corretto svolgimento del voto. In due territori della provincia del Nord Kivu, quelli di Rutshuru e di Masisi, gli elettori che si sono registrati per votare sono pochissimi, e addirittura nel primo non ci sono candidati.

In tutto il paese sono attesi alle urne 44 milioni di votanti, mentre i candidati ai vari incarichi, nazionali e locali, sono più di 100mila.

I candidati

I candidati in corsa per la presidenza sono 19, tra cui il presidente uscente Félix Tshisekedi, 60 anni, salito al potere con le contestate elezioni del 2018. Molti osservatori sono convinti che Tshisekedi, nonostante il bilancio non proprio entusiasmante del suo primo mandato, potrebbe facilmente assicurarsene un secondo. Per vincere gli basta il 40 per cento dei voti, può contare su molti alleati nella commissione elettorale e l’opposizione non è riuscita a presentare un candidato unitario.

Il suo principale rivale è Moïse Katumbi, 58 anni, ricco uomo d'affari ed ex governatore della provincia mineraria del Katanga, che può contare su importanti mezzi economici e su un’ampia base elettorale, ma è al centro di una campagna diffamatoria che mette in dubbio la sua nazionalità congolese. 

Tra i papabili sfidanti ci sono anche Martin Fayulu, l'imprenditore che, secondo i suoi sostenitore, è il vero vincitore delle presidenziali di cinque anni fa, e Denis Mukwege, noto medico e attivista per i diritti delle donne, premio Nobel per la pace nel 2018, molto stimato all’estero ma senza un reale sostegno in patria.

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