Meno ore di lavoro alla settimana e un aumento dei salari per ammortizzare l'impatto dell'inflazione: queste le richieste dei membri della Gdl, il sindacato dei macchinisti che si è espresso a favore di uno sciopero a tempo indeterminato. Il braccio di ferro con l'operatore ferroviario nazionale
I macchinisti tedeschi hanno annunciato uno sciopero a tempo indeterminato, in un’aspra disputa con il principale operatore ferroviario nazionale sull’orario di lavoro e sulla retribuzione, hanno detto martedì i leader sindacali.
Sebbene il sindacato si fosse impegnato a non indire alcuno sciopero al momento, il 70% degli iscritti al Gdl, il sindacato dei macchinisti, ha votato. Il 97% di loro si è espresso a favore della dimostrazione a tempo indeterminato. Lo sciopero non dovrebbe comunque partire prima della fine del periodo delle festività natalizie.
La disputa tra Deutsche Bahn e i lavoratori si sta aggravando. Il capo della Gdl ha dichiarato che la decisione è stata presa perché l'azienda non è disposta a negoziare "una riduzione dell'orario di lavoro o a concludere accordi collettivi".
Il braccio di ferro con la Deutsche Bahn
Gdl ha già organizzato due scioperi di avvertimento di una giornata, una tattica comune nelle trattative salariali tedesche. Ma questa disputa si è intensificata in modo insolitamente veloce. Il presidente della Gdl, Claus Weselsky, ha dichiarato il mese scorso che i negoziati con la Deutsche Bahn erano falliti dopo solo due round di colloqui.
Weselsky ha detto che non ci saranno scioperi prima dell'8 gennaio. Ha lasciato aperta la questione di quando e per quanto tempo i membri sciopereranno dopo tale data.
La questione centrale è la richiesta del sindacato di ridurre l’orario dei lavoratori a turni da 38 a 35 ore settimanali senza una riduzione della retribuzione, una richiesta alla quale finora i datori di lavoro si sono opposti.
Gdl chiede un aumento di 555 euro al mese per i dipendenti, più un pagamento una tantum fino a 3mila euro per contrastare l’inflazione. La Deutsche Bahn ha dichiarato di aver fatto un'offerta pari a un aumento dell'11%.