Slovenia, l'immigrazione al centro del dibattito politico. L'ex primo ministro a Euronews Serbia

Soldati sloveni rimuovono la recinsione al confine con la Croazia.
Soldati sloveni rimuovono la recinsione al confine con la Croazia. Diritti d'autore Darko Bandic/Copyright 2022 The AP. All rights reserved
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Di Maria Michela Dalessandro
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Continua a far discutere la dichiarazione del leader di opposizione Janez Jansa che ha invitato i cittadini ad armarsi legalmente. L'affermazione è stata fatta dopo la reintroduzione dei controlli ai valichi di frontiera sloveni

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"Armatevi. Legalmente", aveva dichiarato lo scorso 23 ottobre Janez Jansa, ex presidente della Slovenia e leader del Partito democratico sloveno (Sds) di destra. La provocazione era arrivata dopo la reintroduzione dei controlli ai valichi di frontiera sloveni e la crisi migratoria del Paese, invitando i cittadini proprio "ad armarsi legalmente". 

Jansa aveva criticato i funzionari statali di Lubiana che "da giugno, ignorano i nostri appelli a convocare il Consiglio di sicurezza nazionale per discutere le misure per combattere l'immigrazione clandestina e gestire i rischi per la sicurezza".

Il 21 ottobre scorso la Slovenia ha infatti reintrodotto i controlli di polizia ai confini con la Croazia e l’Ungheria, nonostante tutti e tre i Paesi siano membri dell**’area Schengen**. L’Italia ha fatto lo stesso lungo il confine con la Slovenia: “questo ha comportato alcune misure che non sono state accolte bene né in Croazia, né in Slovenia, né in Italia, ma che si sono rese necessarie sulla base delle analisi dei nostri esperti, soprattutto dopo la guerra in Israele”, aveva dichiarato il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi. Il capo del Viminale aveva aggiunto che la sorveglianza delle frontiere è stata ripristinata sulla base di valutazioni della minaccia terroristica.

La rotta balcanica

Come riporta Frontex, dopo il record di arrivi nell’Unione europea nel 2015, il numero di migranti irregolari arrivati attraverso la rotta balcanica è diminuito costantemente per alcuni anni riprendendo a salire a partire dal 2019.

Nel 2022 sono stati segnalati 145.600 attraversamenti irregolari di frontiera lungo la rotta dei Balcani occidentali, il 136% in più rispetto al 2021 - si tratta del numero più alto di attraversamenti segnalati su questa rotta dal 2015 e di circa la metà di tutti gli ingressi irregolari registrati nel 2022. Tra le nazionalità, i migranti che hanno provato a raggiungere l'Europa con la rotta balcanica erano per lo più siriani, afghani e turchi.

La situazione in Slovenia

Secondo l'agenzia di stampa slovena STA, a gennaio del 2023 la polizia slovena ha registrato 2.492 persone che hanno attraversato illegalmente il confine, tre volte di più rispetto ai numeri di gennaio 2022.

L’aumento è una variazione relativa, ha dichiarato lo scorso ottobre Marijana Hameršak, ricercatrice presso l’Istituto di etnologia e studi sul folklore di Zagabria. Hameršak, responsabile del progetto Erim che indaga i meccanismi di gestione dei flussi migratori alle periferie dell’Ue, ha aggiunto che l'aumento è recente - i numeri hanno iniziato a crescere nella primavera del 2022 - così come l’introduzione dei controlli: "per quanto ci si sforzi di presentarla in un’ottica emergenziale, non è una misura inattesa”.

Se alcuni stati membri, come l’Austria, hanno continuato quasi ininterrottamente ad effettuare controlli alle frontiere sin dall’ondata migratoria del 2015, altri paesi hanno dispiegato le cosiddette pattuglie mobili ai confini solo negli ultimi mesi, giustificando la decisione con un possibile ripetersi della crisi migratoria.

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