Il numero delle vittime e dei dispersi nel Mediterraneo quest'anno supera le cifre del 2022. Secondo l'Onu il Mediterraneo centrale si conferma la rotta più letale al mondo.
Drammatico il bilancio dei migranti morti o dispersi nelle acque del Mediterraneo quest'anno. Sono almeno 2.480 le vittime e gli scomparsi, una cifra che già supera il numero dello scorso anno secondo le statistiche aggiornate dell'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni.
Il Missing Migrants Project delle Nazioni Unite, che tiene traccia degli incidenti sulle rotte migratorie di tutto il mondo, indica che i numeri dello scorso anno sono stati superati già prima della fine del 2023. Nel 2022 si sono registrati 2.411 morti o dispersi.
Da quando l'Oim ha lanciato il sistema di monitoraggio nel 2014, l'anno con il bilancio peggiore è stato il 2016 con 5.136 vittime, seguito dal 2015 con una cifra pari a 4.055.
La rotta del Mediterraneo centrale si conferma la più letale al mondo. Dall'anno del lancio del progetto si sono registrate 28.229 morti.
In America, invece, il numero di vittime quest'anno è stato di circa 1.078. Almeno 8.543 vittime su questa rotta dal 2014. Negli ultimi due decenni il valico di frontiera tra Messico e Stati Uniti è diventato luogo di una grave crisi dei diritti umani.
Le principali cause dirette di morte identificate in quest'area sono l'annegamento, principalmente nel Rio Grande in Messico e nei canali circostanti, e le dure condizioni ambientali date dalla mancanza di riparo, cibo e acqua.