La Finlandia chiuderà metà dei suoi valichi di frontiera orientali per i migranti russi

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Di David Mac Dougall with AFP
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La mossa arriva dopo un aumento dei migranti privi di documenti che si presentano ai checkpoint finlandesi: il premier Orpo dice che vengono "aiutati, incoraggiati e organizzati"

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La Finlandia chiuderà venerdì sera la metà dei suoi valichi di frontiera con la Russia, accusando Mosca di incoraggiare i migranti privi di documenti a dirigersi ai posti di controllo di frontiera e chiedere asilo.

Intervenendo in una conferenza stampa a Helsinki, il ministro dell'Interno, Mari Rantanen, ha affermato che i quattro valichi di frontiera rimarranno chiusi sino al 18 febbraio, mentre le richieste di asilo saranno centralizzate in altri due luoghi.

I migranti sono arrivati ​​in numero crescente negli ultimi giorni, e la Guardia di frontiera dice che la maggior parte di loro sono iracheni, siriani, turchi e somali e che molti di loro sono arrivati ​​con biciclette nuove di zecca. 

Non è consentito camminare sino al confine, quindi chiunque arrivi a un posto di blocco finlandese deve guidare o andare in bicicletta.

Rantanen ha detto che i migranti erano persone giovani e sane che avevano già il permesso di soggiorno che permetteva loro di essere in Russia: ha detto inoltre che essi erano stati "portati in Finlandia".

Il primo ministro, Petteri Orpo, ha detto ai giornalisti che le autorità stanno agendo rapidamente per garantire che la situazione al confine non peggiori, descrivendo il recente afflusso di oltre 280 richiedenti asilo come "aiutato, incoraggiato e organizzato".

"Nella scorsa legislatura sono state apportate modifiche alla legge sulle Guardie di confine proprio per situazioni di questo tipo: ora, questi strumenti sono stati utilizzati", ha aggiunto.

I ministri affermano che la chiusura dei valichi di frontiera dovrebbe fermare l’ingresso illegale in Finlandia, ma il governo è pronto ad adottare “misure ancora più forti, se necessario”.

All’inizio di questa settimana, il ministro della Difesa finlandese ha descritto l’aumento del numero di migranti come una tattica di “guerra ibrida” da parte della Russia, mentre il presidente, Sauli Niinistö, in visita di Stato in Germania, ha descritto le azioni russe come “malvagità” in risposta all’adesione della Finlandia alla Nato.

Finnish Board Guard with dog patrol.
Finnish Board Guard with dog patrol.AFP

La tattica russa già utilizzava i migranti

Le autorità finlandesi sono consapevoli che la Russia potrebbe inviare più migranti oltre il suo confine con l’Ue come parte di una tattica ibrida per cercare di sopraffare i finlandesi, tattica che Mosca ha già provato in precedenza.

Tra gennaio e febbraio 2016, infatti, quasi 1.000 migranti sono arrivati ​​al confine artico tra Finlandia e Russia: funzionari finlandesi ritengono che gli arrivi siano stati facilitati dalle autorità russe con trasporto in autobus e sistemazione in albergo nel loro viaggio verso nord, con le persone che hanno ricevuto istruzioni per richiedere asilo una volta oltrepassato il confine.

L’evento è stato ampiamente considerato il primo e più riuscito attacco ibrido di questo tipo della Russia contro uno Stato membro dell’Ue sino ad oggi, anche se all’epoca funzionari e politici finlandesi si erano tirati indietro nell’etichettarlo come tale.

Secondo gli analisti di Euronews, si è trattato probabilmente di un'operazione di "prova di concetto", a dimostrazione che la Russia potrebbe avviare questo flusso di migranti e poi chiuderlo di nuovo a suo piacimento.

Sono già in atto piani per costruire una recinzione di 200 chilometri con apparecchiature di sorveglianza elettronica potenziate lungo il confine, ma sinora sono state completate solo piccole parti.

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